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Arrestato Goracci (Prc), vicepresidente della regione Umbria

L’ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci (Rc), attuale vice presidente del Consiglio regionale dell’Umbria è stato arrestato stamani dai carabinieri che hanno eseguito complessivamente nove ordinanze di custodia cautelare, cinque in carcere e quattro ai domiciliari. A loro carico verrebbe ipotizzata – secondo quanto si è appreso finora – l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’abuso di ufficio e ad altri reati. Sull’inchiesta viene mantenuto il riserbo assoluto.

La posizione assunta da Rifondazione è contenuta in questa nota diffusa da Paolo Ferrero.

«Abbiamo piena fiducia nell’azione della Magistratura e auspichiamo si arrivi rapidamente al processo in modo da fare piena luce sulla vicenda. Per quanto riguarda i rapporti tra Rifondazione Comunista e gli indagati, il Partito della Rifondazione Comunista ha immediatamente sospeso chi ha ricevuto avvisi di garanzia già nel mese di novembre e abbiamo chiesto pubblicamente a Goracci di dimettersi dalla sua carica di Vicepresidente del Consiglio regionale dell’Umbria in quanto chi è indagato non deve – a nostro parere – ricoprire incarichi istituzionali. Lui non è si è voluto dimettere e c’è stata una polemica pubblica molto dura a riguardo tra il nostro partito e Goracci. Ora la giustizia faccia il suo corso, ribadiamo la nostra totale fiducia nell’autorità giudiziaria»

Un altro dei provvedimenti riguarda l’ex vice sindaco Maria Cristina Ercoli. L’avvocato Franco Libori, difensore di Goracci, ha spiegato di non conoscere ancora nel dettaglio le accuse mosse al suo assistito. «Il gip ha infatti disposto – ha aggiunto – il divieto di incontro con il suo difensore per cinque giorni». Nell’ambito dell’indagine il magistrato titolare del fascicolo e i carabinieri si sono recati stamani negli uffici del Consiglio regionale ma non si conosce al momento per quale attività.

Il provvedimento, per la parte che prevede il divieto d’incontro con l’avvocato difensore, è assolutamente eccezionale in casi del genere. Praticamente, manco per al Qaeda si va avanti così. E solleva qualche sospetto di “fumus”… Vedremo.

Aggiornamenti.

Al centro dell’inchiesta assunzioni, stabilizzazioni di precari (ora è un reato?!, ndr), avanzamenti di carriera e aste di beni immobili. Nel periodo in cui il Comune di Gubbio era guidato dal sindaco Goracci e dalla vice Maria Cristina Ercoli, anche lei arrestata. Gli interrogatori di garanzia sono in programma tra domani e giovedì davanti al gip di Perugia che ha emesso le misure cautelare.

Se è questa l’accusa che giustifica una procedura simile, Gianni Alemanno potrebbe finire all’ergastolo all’Asinara….

Si era autosospeso da Rifondazione comunista, anticipando una decisione della segreteria regionale del partito, all’inizio del novembre scorso, quando ricevette un avviso di garanzia. I vertici di Rc ne avevano quindi auspicato le dimissioni da vicepresidente del Consiglio regionale, incarico che invece ricopre tuttora. La segreteria umbra di Rifondazione aveva quindi espresso in quell’occasione «massima fiducia nell’operato della magistratura» ed auspicato che «i compagni coinvolti possano dimostrare la propria estraneità ai fatti». L’organismo aveva anche sospeso la ex vicesindaco Maria Cristina Ercoli. Goracci, 53 anni, maestro elementare, venne eletto sindaco nel 2001 e confermato nel 2006, dimettendosi dopo la sua elezione a consigliere regionale nel 2010. In passato è stato anche parlamentare nonchè vicepresidente della Giunta umbra.

Allora, sul suo sito, si era difeso così.

Perugia, 4 novembre 2011 – L’informazione di garanzia notificatami ieri, tre novembre, mi ha sorpreso e stupito; ma conoscendo i precetti della nostra Costituzione, comprendo bene la funzione dell’istituto giuridico e il fatto che si tratti solo di una garanzia a cui ogni cittadino della Repubblica ha diritto.

Orfeo Goracci, vice presidente del Consiglio regionale commenta così l’iniziativa della magistratura nei suoi confronti ed aggiunge: “Nondimeno la notizia apparsa con ampio risalto sulla stampa, in contemporanea alla notifica, mi impone fin da ora di affermare la mia estraneità a fatti di tale tipo e, al contempo, la mia fiducia verso la Magistratura”.

Dopo aver dichiarato la propria “disponibilità a qualsiasi confronto e chiarimento in qualsiasi sede, appena avrò conosciuto le carte che ora mi sono totalmente ignote”, Goracci così conclude: “Auspico che quanto prima vengano chiariti i fatti e le circostanze che sono alla base del procedimento, confidando in una celerità che possa dare serenità a me ed a quanti conoscono il mio percorso politico, istituzionale ed amministrativo che è sempre stato caratterizzato da coerenza, correttezza ed onestà dei miei comportamenti”. 

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