Dopo Genova, Bersani perde le primarie anche a Palermo. Si profila dunque l’ennesima resa dei conti interna al gruppo dirigente siciliano che si è presentato, tanto per cambiare, profondamente spaccato.
Rita Borsellino, sostenuta dal segretario del Pd e dal resto del centrosinistra (Sel, Idv, Verdi, Fds), fallisce per una manciata di voti la candidatura a sindaco. Vince Fabrizio Ferrandelli, giovane giramondo ex Idv sostenuto da pezzi dei democratici, con 9.945 voti e uno scarto di 148 preferenze sulla Borsellino, che si ferma a 9.787.
Più distanziati gli altri candidati, Davide Faraone (Pd) con 7.975 e Antonella Monastra 1.750. Secondo alcuni rappresentanti di seggio ci sarebbe una cinquantina di voti contestabili, ma il numero esiguo non influirebbe sul risultato finale.
Ferrandelli, 31 anni, ha festeggiato sulle note di ‘we are the champions’, tanto per far capire che per lui la politica è solo “competitività”. Hanno votato 29.580 persone, diecimila in più rispetto le primarie di cinque anni fa, quando vinse Leoluca Orlando. Ferrandelli è appoggiato da un cartello di 39 movimenti e dal pezzo del Pd che fa riferimento al senatore Beppe Lumia, al capogruppo all’Assemblea regionale Antonello Cracolici e all’area «Innovazioni» dell’ex ministro Salvatore Cardinale e del deputato Nino Papania. Un pezzo di establishment, insomma, inamovibile da secoli. Naturalmente, per “il rinnovamento”.
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