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Niente ci fermerà: Casal Boccone docet!

Questa mattina, insieme agli altri movimenti per il diritto all’abitare romani, abbiamo manifestato contro il Cipe che stava decidendo lo stanziamento dei primi 20 milioni di euro di “compensazioni” per i comuni della Valle, provando a dividere il fronte del No Tav tra buoni e cattivi. La 
lotta contro il Tav è una battaglia anche nostra e con l’invasione del Cipe abbiamo voluto denunciare le politiche di un governo che sta usando la forza per portare avanti un progetto inutile e devastante invece che destinare le risorse pubbliche per garantire quello di cui milioni di precari/e in questo paese in crisi hanno bisogno: la casa, il reddito e un welfare universale. Dopo pochi minuti, la celere ha caricato dall’interno e ci siamo riversati in strada. A quel punto ci hanno chiuso con i blindati, pretendendo di identificarci in massa. Abbiamo resistito a questo tentativo sedendoci per terra, ma il questore ha deciso la linea dura: il presidio si è concluso con cariche, diversi feriti e 4 arresti. Non contento il questore Tagliente, in questo momento l’unico al governo della città, ha continuato per tutta la giornata ad alzare il livello della repressione decidendo di vendicarsi sui movimenti con lo sgombero della tendopoli di via Boglione in tarda mattinata, e tentando nel pomeriggio lo sgombero dell’occupazione di Casal Boccone. Dieci blindati della finanza e della polizia hanno fatto irruzione nello stabile, all’interno del quale erano presenti in quel momento perlopiù donne e bambini, devastando e saccheggiando le stanze. Non sono riusciti però a vincere la resistenza degli abitanti che si sono barricati sul tetto, sorvegliato da un elicottero, e così dopo due ore di resistenza dentro e fuori l’occupazione hanno dovuto desistere. In questo paese in mano a un governo tecnicamente asservito agli interessi delle banche, dei costruttori e dei poteri forti, le battaglie sociali poste con forza dai movimenti che difendono i territori e rivendicano diritti vengono relegate a questione di ordine pubblico e represse con arresti e manganelli. Chiediamo con forza l’immediata scarcerazione di Paolo, Omar, Edwin, Balan e di tutt@ gli/le attivist@ No Tav e rivendichiamo la libertà di movimento. Domani mattina, alle ore 9 saremo in presidio a piazzale Clodio davanti al tribunale dove il gip deciderà sulla convalida degli arresti. La repressione non fermerà le nostre lotte! Casal Boccone docet!

Ora e sempre No Tav! 

Blocci Precari Metropolitani

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