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Tomaselli (Usb): “Se Monti se ne vuole andare… si accomodi”


Fabrizio Tomaselli dell’esecutivo nazionale USB è intervenuto sull’ultimatum del premier Mario Monti: “Le ultime dichiarazioni di Mario Monti, intrise di arroganza e presunzione, e l’insistenza nel colpire il mondo del lavoro, dimostrano che il ‘governo dei tecnici’ non è altro che uno strumento per far passare ciò che aziende, banche e finanza, appoggiate da gran parte dei partiti italiani, hanno sempre richiesto e auspicato e non hanno mai avuto il coraggio di deliberare”. “Se il ricatto è ‘o si fa come dice Monti oppure il governo va a casa e si va a votare’ –  evidenzia il dirigente USB – la scelta deve essere chiara e senza fraintendimenti. Che Monti, Fornero, Passera e il resto della compagnia lascino la partita e si vada immediatamente alle urne”. Ed aggiunge: “L’obiettivo non è, e non può essere soltanto, il mantenimento di alcune tutele dell’articolo 18. Ciò che non funziona è l’intero impianto che il governo ha predisposto sul lavoro, sulle pensioni, sulla tassazione, sulle privatizzazioni e le liberalizzazioni”. Conclude Tomaselli: “La manifestazione del 31 marzo a Milano, indetta da USB, dal Comitato NO Debito e da tantissime altre sigle, organizzazioni, partiti e realtà che operano nel sociale, intende rappresentare il forte dissenso che si sta coagulando  nel paese e tra i lavoratori rispetto al ‘modello Monti’. La manifestazione che si svolgerà a Milano, e che terminerà in Piazza Affari, simbolo della finanza e del capitalismo italiano, sarà un primo momento della mobilitazione che dovrà aumentare di intensità nei prossimi mesi”.

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