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Alemanno ci prova: “basta Equitalia, faremo AequaRoma”

Gianni Alemanno è un politico furbetto. Annusato il sentimento popolare ostile ad Equitalia, prova a costruirsiun altro carrozzone in cui infilare i propri amici di infanzia. “Basta con Equitalia!”, grida. «Noi dalla fine di quest’anno chiudiamo ogni rapporto con Equitalia. Aequa Roma opererà in stretto rapporto con le categorie produttive in modo da non creare una realtà cieca». Per Alemanno occorre differenziare «gli evasori dalle persone che hanno problemi oggettivi e non possono essere uccise dal fisco». Dobbiamo dire no, ha poi aggiunto, «a realtà cieche di ganasce fiscali che attaccano gli evasori ma allo stesso modo anche le persone che hanno problemi oggettivi a pagare».

Un modo come un altro di sfruttare il malcontento. Ma alcune domande vanno poste. Equitalia agisce in modo orrendo, ma è una società controllata dallo Stato (51% delle Agenzie delle entrate, 49% Inps). Basterebbe cmbiare alcune norme e regolamenti, “tarare” differentemente l’intervento di riscossione, per eliminare queslle follie che hanno portato tanta gente a uccidersi, assaltare gli uffici, seguestrare il personale, ecc.

AequaRoma, che roba sarà? Una società controllata dal Comune, dice Alemanno. Facciamo dunque un’ipotesi non tanto peregrina: un’azienda semi-privata, una lottizzazione politica in cui verrebbero infilati personaggi scelti dall’amministrazione comunale. Vien da pensare agli Andrini messi a capo dell’Ama, ai Bianco e mille altri infilati ai piani alti e mediobassi dell’Atac. E ci rendiamo conto che la stessa gente o similare  Casapound o Forza Nuova, ma anche Destra Sociale e chissà chi altro, potremmo ritrovarcela fuori della porta investiti del potere di “recuperare crediti” a nome del Comune. Ma siamo pazzi?!

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