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Anonymous attacca il blog di Beppe Grillo. O no?

Sono stati quelli di Anonymous, anzi no. Non è chiara la paternità dell’hacker-attacco contro il blog di Beppe Grillo, uno dei più letti d’Italia, andato giù ieri sera. 
Sul sito italiano di Anonymous, dopo la sospensione del blog di Grillo, era apparsa la consueta rivendicazione del gesto da parte degli hacker-attivisti di Anonymous:
«Salve Beppe Grillo Anonymous oggi ha deciso di regalarti un po’ della sua attenzione. Il semplice fatto che l’accesso alle tue liste sia proibito agli stranieri, che tu sia un populista che cerca di raccogliere consensi senza arte né parte e che per più volte ha magistralmente eseguito il saluto romano al tuo seguito e ai media, sostenendo la politica di repressione fascista, basterebbe per giustificare il perché di tanto accanimento». 
«Ti ringraziamo per aver fatto tremare la politica italiana (seppur blandamente) – si legge nel comunicato – ma dovresti dare le chiavi del tuo movimento a chi porta avanti la causa, cioè al cittadino stesso, evitando di speculare e lucrare ancora sui tuoi spettacoli che di candido non hanno nulla ma sono sordidi di ipocrisia e menzogne». 

Ma Beppe Grillo su Facebooklha negato che gli autori dell’attacco fossero quelli di Anonymous: «L’attacco contro www.beppegrillo.it NON è opera di Anonymous. Chiedo aiuto alla Rete, e ovviamente anche ad Anonymous, per identificare il gruppo che ha bloccato il sito».

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