Riuniti in assemblea, i lavoratori e le lavoratrici ISFOL hanno fatto il punto sulla loro vertenza e hanno rilanciato l’occupazione, avviata con il sostegno di USB il 6 giugno scorso per chiedere al ministro Fornero l’apertura di un tavolo istituzionale sul futuro dell’Ente Pubblico di Ricerca.
“Abbiamo valutato i primi risultati dalla nostra mobilitazione – riferisce Claudio Argentini, rappresentante USB P.I. Ricerca – ed analizzato l’evoluzione della fase politica ed istituzionale. Siamo riusciti ad assicurare una certa visibilità alla questione ISFOL, riuscendo ad arrestare, purtroppo solo momentaneamente, il progetto di smantellamento che vedeva coinvolto l’Istituto. Sembra non fermarsi, invece, il più ampio disegno politico che vede la Ricerca Pubblica solo come una spesa da tagliare”.
“I lavoratori e le lavoratrici ISFOL – continua Argentini – rimangono dunque in occupazione e rilanciano una nuova fase di mobilitazione. E’ arrivato il momento di confrontarci con le forze politiche per capire come la ricerca, a partire dall’ISFOL, venga considerata nel panorama dello sviluppo del Paese. Vogliamo rivolgerci ai partiti che sostengono questo governo e a quelle forze politiche che, ormai a breve, potranno essere protagoniste della prossima legislatura”, conclude il rappresentante USB.
La mobilitazione continua dunque con altre iniziative, in primis lo sciopero del 22 giugno indetto dai sindacati conflittuali, che rappresenta un importante appuntamento del percorso di lotta del personale ISFOL in occupazione.
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