Il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia – onlus si unisce al cordoglio per la scomparsa del prezioso e indimenticabile compagno Vittorio Tranquilli.
Formatosi politicamente alla scuola dei “comunisti cristiani” di Franco Rodano, Vittorio aveva mantenuto fin dopo la fine degli anni Ottanta e dopo lo scioglimento del PCI quella esigenza di impegno sociale e quella impostazione rigorosa che a ogni cosa anteponeva la dignità dell’individuo. Coerentemente con questo imperativo morale, allo scoppio della guerra fratricida in Jugoslavia egli aveva immediatamente riconosciuto l’enorme ingiustizia perpetrata ai danni di milioni di esseri umani dall’altra parte dell’Adriatico ed aveva avuto l’onestà ed il coraggio, mancati a tanti suoi ex-compagni, di andare a guardare anche dall’altra parte della barricata, dai “nemici” serbi, promuovendo da subito iniziative di solidarietà, di conoscenza e di amicizia internazionalista con scuole della Vojvodina (Bačka Topola) e della Repubblica Serba di Bosnia.
Era ancora la metà degli anni Novanta quando Vittorio ed altri compagni della capitale avviavano anche le prime iniziative di contro-informazione, per contrastare la propaganda di guerra ed abbattere l’ostracismo razzista imperante nei confronti della parte jugoslava e serba; subito dopo gli accordi di Dayton, Vittorio contribuiva ad organizzare e poi presiedeva una due-giorni di discussione su questi temi all’Università di Roma “La Sapienza” (1).
Con il passare degli anni le iniziative di solidarietà aumentavano, ed aumentava in particolare il numero di quelle che lui anziché “adozioni a distanza” preferiva chiamare “borse di studio” attivate dall’Italia a sostegno dei giovanissimi vittime della ferocia dei potenti. Aumentava però purtroppo anche l’estensione di quella guerra scatenata per la distruzione della Jugoslavia, fino ai bombardamenti incostituzionali e criminali del 1999.
In quel periodo alcuni di noi hanno fatto scelte di priorità diverse rispetto a Vittorio, concentrandosi di più sugli aspetti politici e sulla critica alla disinformazione strategica, laddove Vittorio intensificava instancabilmente, nonostante l’età oramai avanzata, le iniziative di solidarietà umanitaria, allargandone anche lo spettro dei beneficiari. Altri, tra di noi, hanno invece incontrato Vittorio e la sua onlus “A, B, C, solidarietà e pace” (2) proprio allora, dopo il ’99, e con Vittorio e la sua associazione hanno intrapreso una collaborazione efficace, ad esempio a sostegno delle famiglie degli operai ed ex operai della Zastava di Kragujevac, la grande fabbrica metalmeccanica dapprima bombardata e poi espropriata dalla FIAT.
Tutti noi – sia chi negli anni ha perso di vista il “vecchio” Vittorio, sia chi invece lo ha sempre di più affiancato nelle iniziative di solidarietà – siamo certi che gli amici di “A, B, C, solidarietà e pace” e tutti quelli lo hanno conosciuto ne continueranno l’opera con lo stesso entusiasmo e lo stesso spirito di fratellanza fra i popoli che egli ci ha insegnato.
Per CNJ-onlus, il segretario
Andrea Martocchia
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