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Aldrovandi. La madre lancia l’appello per una legge contro la tortura


Nel giorno in cui Federico Aldrovandi avrebbe compiuto 25 anni la madre, Patrizia Moretti, lancia una petizione per una legge contro la tortura. «Oggi è il compleanno di mio figlio e vorrei onorare la sua memoria con il vostro aiuto: insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell’ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta», è scritto nell’appello pubblicato su Avaaz.org che, una volta raccolte 100mila firme (ieri pomeriggio erano oltre 50mila) sarà consegnato al ministro dell’Interno. Il 21 giugno la Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e sei mesi per quattro poliziotti: le loro percosse hanno causato la morte del diciottenne la sera del 25 settembre 2005 a Ferrara. Ma gli agenti, scrive Moretti, «non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C’è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura». «Per favore – conclude la lettera – unitevi a me e insieme costruiamo un appello assordante per una legge forte per fermare la tortura e per far espellere gli agenti responsabili di questi crimini odiosi dalle nostre forze dell’ordine. Dobbiamo farlo prima che il parlamento vada in ferie! Vi chiedo di firmare la petizione per una legge forte che spazzi via l’impunità di stato in Italia e di dirlo a tutti».

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