Un incidente stradale in Africa è costato la vita l’altro ieri al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze Michele Barillaro. La sua jeep si è scontrata con un camion e oltre a Barillaro sono morte altre due persone, l’avvocato Roberto Colcellini e un cameriere locale che accompagnava i due. E’ accaduto in Namibia, nell’Africa Australe, dove i due fiorentini erano in vacanza per una battuta di caccia.
Barillaro era nato a Reggio Calabria nel 1967. Dal 1996 al 2006 era stato giudice del tribunale di Nicosia (Enna) e consigliere applicato alla Corte assise d’appello a Caltanissetta. Ha redatto, tra le altre, la sentenza nel processo a Mariano Agate e altri 26 imputati nel Borsellino ter relativo alla strage di via d’Amelio e la sentenza 10/03 nel processo a Totò Riina e ad altri sei imputati relativo all’attentato dell’Addaura contro Giovanni Falcone. A Firenze la sua attività di gip lo aveva portato a occuparsi anche di indagini sulla cosiddetta ‘area anarco-insurrezionalista’ e, ultimamente, di quelle in cui si ipotizza la truffa aggravata al Servizio sanitario nazionale e l’evasione fiscale a carico dei vertici dell’azienda farmaceutica Menarini.
I quotidiani oggi ricordano che nelle settimane scorse il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza aveva deciso di togliere la scorta a Barillaro e che pochi giorni dopo ad alcuni media toscani erano arrivate delle minacce indirizzate al giudice. Che vogliano farci credere che dietro il camionista namibiano c’è la longa manus dell’anarcoinsurrezionalismo?
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misha
Era il giudice che ha dato 7 anni per gli scontri sotto il consolato americano durante la guerra in jugoslavia
Enrico
“Che vogliano farci credere che dietro il camionista namibiano c’è la longa manus dell’anarcoinsurrezionalismo?”
Forse gli ambientalisti, visto che così molti animali selvaggi possono riportare a casa la pelliccia