Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze ha scritto una lettera all’AD di FSI Renato Mazzoncini, al Sindaco di Firenze Dario Nardella, al Presidente della Regione Enrico Rossi e ai relativi assessori ai trasporti per chiedere che, durante la prevista riunione a Roma il 25 prossimo, si decida di abbandonare l’ipotesi sciagurata di iniziare lo scavo dei tunnel sotto la città.
Iniziare quello scavo, con tutti i problemi che il Comitato ha sempre denunciato, sarebbe un disastro per la città e i suoi abitanti – soprattutto per quelli che vivono vicino ai tunnel – ma sarebbe anche la bara in cui chiudere la poca credibilità rimasta della politica toscana.
Il Comitato ricorda ancora come i tanti spauracchi sventolati per far proseguire i lavori siano appunto solo spauracchi: le penali non ci sarebbero (lo ha detto lo stesso Mazzoncini poche settimane fa), non ci sarebbero rischi per i lavoratori se si appaltassero subito lavori davvero utili e necessari alla mobilità toscana, a cominciare dal potenziamento del nodo fiorentino che andrebbe subito a vantaggio dei treni pendolari. Altri argomenti, come il timore che “la TAV salti Firenze” non si devono nemmeno prendere in considerazione perché sono figli o di una crassa ignoranza o di volontà di prendere in giro i cittadini cui ci si rivolge.
Il Comitato promosse tempo fa un “appello al buon senso” che ricevette molti consensi in poco tempo; è il caso di riproporre il buon senso a chi vuol sventrare la città senza senso.
Comitato No Tunnel TAV Firenze
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all’Amministratore Delegato di FSI Renato Mazzoncini
al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
al Sindaco del Comune di Firenze Dario Nardella
all’Assessore alle Infrastrutture della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli
all’Assessore alle Infrastrutture del Comune di Firenze Stefano Giorgetti
Oggetto: abbandono progetto Passante AV di Firenze
Firenze, 23 gennaio 2017
Gentili signori,
siamo un gruppo di cittadine/i che da undici anni seguiamo le vicende del Passante AV di Firenze; abbiamo avuto la fortuna di poter contare sulla collaborazione di esperti e tecnici che ci hanno aiutato nel lavoro di analisi e studio del progetto. Questo lavoro è sfociato in due pubblicazioni in cui è stata valutata l’opportunità di realizzare questa opera e la conclusione è che questo progetto ha gravissime lacune:
- Gravi carenze progettuali ben evidenziate anche nel procedimento di VIA che prevede oltre venti prescrizioni che, negli anni successivi, non ci risultano risolte. Queste carenze rappresentano, tra l’altro, pericoli molto gravi per la sicurezza del patrimonio edilizio e monumentale di Firenze, nonché un grave impatto con la falda.
- I sicuri danni agli edifici in superficie porterebbero ad una conflittualità estenuante tra cittadini e Ferrovie dello Stato oltre che ad un ulteriore crollo della credibilità delle istituzioni toscane e fiorentine.
- La prevista stazione lontana oltre un chilometro dalla Stazione di Santa Maria Novella rappresenta una distorsione trasportistica per la città, porta alla separazione tra i flussi dei treni AV e il restante trasporto universale; la previsione di collegamento tra i due impianti con una navetta o addirittura col tram, sarebbe un gravissimo danno per i viaggiatori, non è per niente integrata con la rete del trasporto urbano che vede ancora la centralità di Santa Maria Novella.
- Come hanno riconosciuto le stesse Ferrovie, le stazioni sotterranee non sono di facile fruizione per i viaggiatori e vedono la necessità di tempi di accesso che limitano o annullano i vantaggi dei tempi ridotti dell’alta velocità.
Visto che nei prossimi giorni ci sarà un incontro delle vostre persone proprio sul tema del Passante, siamo a ricordare che con le stesse risorse previste si potrebbero realizzare notevoli potenziamenti delle linee di superficie, compresi due nuovi binari – se proprio si vogliono – tra le stazioni di Campo Marte e Statuto; questo cambiamento non creerebbe alcun rischio di penali da pagare con la società che realizza l’opera. In questo senso crediamo conosciate bene l’ipotesi fatta dall’Università di Firenze di soluzione in superficie che tenderebbe a risolvere i problemi di fluidificazione del traffico ferroviario oltre che di realizzare, sulle strutture ferroviarie, un efficace servizio di trasporto metropolitano, come già aveva previsto negli anni ‘90 da Bernhard Winkler.
In questo scenario siamo a ricordare a tutti un “appello al buon senso” – che raccolse 3500 firme – in cui i cittadini chiedevano di recedere dalla realizzazione di questa opera sbagliata e pericolosa.
Sicuri che non potete ignorare questo ennesimo appello, porgiamo cordiali saluti.
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