Il dirigente di Finmeccanica Paolo Pozzessere è stato arrestato con l’accusa di corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta su forniture all’estero da parte del gruppo condotta dalla Procura di Napoli. L’ arresto è stato eseguito dai carabinieri del Noe e dalla Digos di Napoli.
L’ inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, è condotta dai pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock, riguarda, in particolare, forniture di elicotteri e armamenti allo Stato di Panama.
Poco più di un mese fa, quando era venuto fuori il suo coinvolgimento nell’inchiesta napoletana, pozzessere si era dimesso dall’incarico di Direttore generale dell’azienda strategia – costruisce fra l’altro armi – partecipata dalla Stato.
Questo l’articolo che “Il Fatto” che aveva dedicato alle sue dimissioni.
Finmeccanica, Paolo Pozzessere si è dimesso dopo coinvolgimento nell’inchiesta di Napoli
Paolo Pozzessere, il direttore commerciale di Finmeccanica, si è dimesso. Il passo indietro è arrivato dopo il suo coinvolgimento nella inchiesta di Napoli sui ricatti a B., dove vengono ipotizzati episodi di corruzione da parte di esponenti della società nei confronti di rappresentanti dei governi esteri per potersi aggiudicare le gare. Il nome di Pozzessere compare in una serie di telefonate intercettate. In una del 17 maggio scorso tra la Castaneda e il direttore commerciale di Finmeccanica, si parla della “conclusione di un contratto del valore di 600 milioni per il quale sarebbe prevista una commissione pari al 5%, di cui l’1% destinato a Debbie Castaneda. Dal contenuto delle telefonate- si legge in una richiesta di proroga delle intercettazioni telefoniche – emerge che la persona che sta concludendo l’affare, di nome Alejandro (che in altri passaggi è citato anche con il cognome, Agag, ndr.), avrebbe tagliato fuori la donna la quale avrebbe così perso 6 milioni di euro”.
Il presunto ruolo del manager, inoltre, viene delineato in alcune intercettazioni di telefonate tra Silvio Berlusconi e il direttore ed editore de L’Avanti, Valter Lavitola. In quella del 13 luglio scorso, ad esempio, Lavitola dice al presidente del Consiglio che Pozzessere avrebbe scritto una nota sul senatore eletto in Argentina, Esteban Caselli. B. invece chiede a Lavitola di dire al manager di Finmeccanica di chiamarlo. A questo punto il direttore de L’Avanti chiede al telefono a Pozzessere di fare una verifica sulle “commissioni”, ma questi, scrivono i magistrati di Napoli, “lo interrompe, dicendo che secondo lui il conto in Bulgaria non va bene, in quanto dopo i casini che hanno avuto in Finmeccanica, hanno dato disposizioni che i consulenti possono essere pagati o sul luogo dove lavorano – in questo caso Panama – o dove c’è la sede legale”. I magistrati, di conseguenza, hanno avviato gli accertamenti bancari perché “appare già di per sé anomalo e inquietante che un giornalista come il Lavitola parli di “commissioni” da pagare estero su estero da Finmeccanica”.
Quelle riportate sono solo alcune delle telefonate che coinvolgono Pozzessere, il quale, proprio in virtù del polverone giudiziario, ha deciso di farsi da parte, “pur confermando la propria totale estraneità ai presunti fatti illeciti”. La decisione del manager è stata resa nota con una nota ufficiale di Finmeccanica, al fine di tutelare la reputazione della società “in relazione all’esposizione mediatica alla quale il Gruppo e la sua persona sono stati esposti negli ultimi tempi”.
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