Un comunicato della famiglia Riva contiene una esplicita minaccia: “riprenderemo a pagare gli stipendi, rispettando gli impegni presi nonostante la crisi in atto, solo se anche i giudici sbloccheranno i lavorati e semilavorati, ancora otto sequestro”. Una posizione ricattatoria della proprietà dell’azienda condivisa però dallo stesso ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, secondo il quale “la piena applicazione della legge prevede che l’azienda rientri nella disponibilità dei prodotti finiti per la loro commercializzazione”.
Che l’emergenza dell’Ilva di Taranto non sia affatto rientrata lo dimostra il fatto che il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, ha anticipato a domattina alle 11 a Roma l’incontro con i sindacati Fim, Fiom e Uilm che inizialmente era previsto per il 22 a Taranto. Appare’ probabile che domani a Roma, Ferrante possa annunciare nuovi scenari negativi.
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