Nel mese di dicembre, i flussi commerciali italiani con i paesi extra Ue registrano una flessione congiunturale: l’export scende del -0,4%, mentre l’import crolla del -1,3%. Sul primo dato pesa anche la forza dell’euro, che danneggia le merci prodotte nei paesi che adottano questa moneta.
La flessione congiunturale delle esportazioni riguarda tutti i principali raggruppamenti di prodotti, con l’eccezione dell’energia (+10,4%) e dei beni strumentali (+2,9%). Il calo delle vendite risulta particolarmente accentuato per i beni di consumo durevoli (-8,1%), come automobili, elettrodomestici, ecc.
La diminuzione congiunturale delle importazioni è limitata all’energia (-6,0%) e ai beni di consumo non durevoli (-1,2%). Gli altri raggruppamenti di beni, in particolare i beni strumentali (+4,4%) e i prodotti intermedi (+3,6%), risultano invece in espansione.
Su base trimestrale la dinamica congiunturale delle esportazioni risulta ancora positiva (+0,7%), mentre la flessione delle importazioni (-4,6%) è particolarmente accentuata per i beni di consumo durevoli (-9,3%) e per l’energia (-7,1%).
Su base annua, le esportazioni mostrano una contenuta espansione (+1,5%) mentre le importazioni presentano una marcata flessione (-7,0%).
Nel 2012 si rileva una significativa espansione delle vendite di beni ai paesi extra UE (+9,2%) e una contrazione degli acquisti (-3,9%).
I mercati di sbocco più dinamici nel 2012 sono stati: OPEC (+24,6%), Giappone (+19,1%), ASEAN (+18,5%) e Stati Uniti (+16,8%). Sempre nel 2012, la flessione tendenziale degli acquisti è diffusa a tutti i principali mercati, con l’eccezione di OPEC (+19,7%) e Russia (+8,4%).
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa