Non solo il buco recente, causato con l'”incauto acquisto” di AntonVeneta.
Gli affari inquietanti di Mps coprono ormai una vasta letteratura, giornalistica e non. che qui riassumiamo per cenni.
La fiduciaria che copriva il matrimonio Hera-camorra-Cosentino nella SCR, quando la Regione Campania cercava una soluzione al problema dei rifiuti di Napoli e aveva trovato una sponda in Emilia, puntando verso Imola.
http://www.ilfattoquotidiano.
http://www.rimini5stelle.it/
Non poteva mancare la massoneria e gli scontri tra diverse fazioni (sia nella massoneria che nel Pd):
http://altracitta.org/2012/05/
http://www.ilfattoquotidiano.
http://www.ilvelino.it/it/
C’è anche la massoneria nell’entrata di Mps in Eutelia, ovvero la sporca vicenda agile/omega:
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2009/09/eutelia-montepaschi-nel-dicembre-2007.html
https://ilsantodisiena.
http://antoniogiudilli.
Un’altra vecchia storia: la scalata Bnl-Unipol
http://www.marxismo.net/fm187/
http://www.ilgiornale.it/news/
Il tumore fondamentale in questa crisi: l’acquisto sovrapprezzo di Antoveneta
A quei tempi il Santander del potentissimo Emilio Botin sfilava l’Abn Ambro (che controllava Antonveneta) a Barclays dopo aver lanciato un’opa con Royal Bank e Fortis, prendendosi la parte di asset italiani. Il prezzo pagato dagli spagnoli per la banca del Nord est, si scoprirà poi, ammontava a 6,6 miliardi di euro. Ma il guadagno che Botin ricaverà nel rivenderla nemmeno due mesi dopo a Mps per 9 miliardi (che diventeranno poi 10) sarà gigantesco, anche perché tenne per sé il corporate Interbanca che valeva 1,6 miliardi di euro.
http://www.dagospia.com/
Notizie di questi giorni:
http://www.dagospia.com/
http://www.ilfoglio.it/
http://www.ilgiornale.it/news/
Notizie recenti cui non era stato dato peso: Mussari, il presidente dell’Abi, era già rinviato a giudizio:
http://www.dagospia.com/
http://www.rainews24.rai.it/
http://www.asca.it/news-
E infine un vecchio articolo di Statera (Repubblica, 18 gennaio 2006):
http://ricerca.repubblica.it/
Sull’autodifesa del Pd, affidata al respnsabile per l’economia, Stefano Fassina, c’è poco da dire. Se non: ci volte proprio prendere per i fondelli?
Leggere per credere:
«Non era il Pd locale che influenzava la banca, ma era la banca che influenzava il Pd locale tant’è che i sindaci prima di Ceccuzzi erano espressione diretta del management della Banca». Intervenuto a «Nove in Punto», su Radio24, Stefano Fassina fa i salti mortali per difendere il suo partito. «Se c’è stata una gestione sbagliata, come credo, riguarda le scelte manageriali. Ritengo che sia stato un errore da parte della Fondazione quello di non scendere nel capitale della Banca come hanno fatto tante altre Fondazioni, ma di indebitarsi per mantenere il 49% del capitale della Banca».
Sul rapporto del partito con la banca Fassina dice che «è nella legge che quelle nomine siano fatte dagli enti territoriali, enti territoriali che a Siena erano espressione della banca. Cioè il rapporto tra banca e amministrazioni o partito è inverso di quello che si tenta di descrivere».
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