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Borghezio giustamente cacciato da Pisa

Al grido “no fascisti, no razzisti”, centinaia di giovani pisani – ieri- non hanno permesso a Mario Borghezio, ora della Lega Nord, ma ex di Ordine Nuovo, di poter svolgere un comizio nella città di Pisa, a piazza La Pera.

La polizia ha naturalmente difeso il razzista-fascista, caricando gli antifascisti.

Mario Borghezio, nato nel 1947, aderisce giovanissimo alla Legione, ovvero alla Lega Giovanile Nazionale Europea, propugnatrice di idee di estrema destra con molti riferimenti xenofobi. Sempre in quel periodo, il futuro leghista prende parte come militante al movimento “Jeune Europe”, un organo internazionale di ispirazione “nazional-rivoluzionaria”, fondato da Jean Thiriart in Belgio. Molti anni dopo, sarebbe stato lo stesso Borghezio ad aver ammesso la sua adesione al movimento.

Al principio degli anni ’70, orbita all’interno di alcuni circoli della Democrazia Cristiana, ma ben presto ne esce, scegliendo di prendere parte al gruppo neonazista extraparlamentare denominato Ordine Nuovo, fondato da Pino Rauti e Giulio Maceratini e ormai storicamente considerato, a seguito dei processi e delle nuove indagini avviate dalla magistratura, lo strumento esecutivo di gran parte delle stragi che dal 1969 al 1974 insanguinarono l’Italia. Sull’appartenenza di Borghezio alla cerchia di nostalgici nazifascisti, il cui motto era quello delle SS (“Il mio onore si chiama fedeltà”), non ci sono dubbi, anche a seguito delle dichiarazioni esplicite di Pino Rauti. Altri membri del movimento ricordano Borghezio in modo particolare in quanto antisemita ferocemente ideologico.

Approda poi a Orion, rivista neonazista diretta ed editata da Maurizio Murelli, arrestato e condannato per l’uccisione – con una bomba a mano Srcm, lancia per starada a Milano – l’agente di polizia Marino. E’ lo stesso Murelli ad ammettere che Borghezio frequentava casa sua.

Intorno al 1985 è tra gli ideatori di un supplemento del giornale, il quale si chiama “Orion-finanza”, in cui si distingue per anti-americanismo e antisemitismo; poi cambia idea e comincia a prendersela con i musulmani.
Dopo l’esperienza da consigliere comunale a Torino, Mario Borghezio sposa la causa della Lega Nord di Umberto Bossi e, il 23 aprile del 1992 per la prima volta viene eletto in Parlamento e ricopre il ruolo di Sottosegretario alla Giustizia.
Si distingue poi per iniziative ultra-provocatorie, come la “disinfestazione razziale” cercando di cacciare i migranti dai treni. Gente così, perché dovrebbe parlare in una città antifascista?

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