Un’interpellanza parlamentare per sapere se il Governo italiano stia conducendo trattative con i gruppi armati siriani per ottenere la pronta liberazione dei quattro giornalisti italiani rapiti e se queste eventuali trattative prevedano l’invio di denaro o di armamenti. L’hanno presentata i senatori del Movimento 5 Stelle, primo firmatario Alberto Airola, al Presidente del Consiglio, Mario Monti.
Secondo i senatori a 5 Stelle, “in Siria, da due anni, è in corso una guerra (che ha provocato 90.000 morti, secondo l’ONU) determinata dall’irrompere di gruppi armati, provenienti da numerosi Stati stranieri e foraggiati dall’occidente e dalle “petromonarchie”, i quali, impossessandosi delle giuste istanze di democrazia e partecipazione che erano alla base delle mobilitazioni del popolo siriano di qualche anno fa, stanno seminando il terrore con autobombe, assalti ad edifici governativi, uccisioni e rapimenti di inermi cittadini siriani, considerati “colpevoli” di non schierarsi con loro contro il Governo di Bashar al-Assad”. Il 3 aprile 2013 – spiegano i senatori – quattro giornalisti di nazionalità italiana (Amedeo Ricucci, giornalista Rai, Elio Colavolpe, Andrea Vignali e Susan Dabbous) sono stati rapiti nel nord della Siria da uno dei suddetti gruppi e sono tuttora sequestrati, nella verosimile attesa da parte dei rapitori di ricevere dal Governo italiano soldi o armi.
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