In questi giorni sulle pagine del Messaggero siamo stati dipinti come pericolosi terroristi e persino come criminalità organizzata. Respingiamo questo inqualificabile e pericoloso tentativo di mistificazione della realtà: il prefetto e le isituzioni che governano la città e la regione sanno bene chi siamo perchè tante volte abbiamo manifestato sotto le loro finestre e tante volte ci hanno incontrato. Siamo inquilini degli enti previdenziali che stanno subendo la vendita degli alloggi ed aumenti esponenziali ed insostenibili degli affitti. Siamo nuclei alle prese con sfratti esecutivi. Siamo disoccupati, e precari che stanno pagando per intero il prezzo di una crisi economica di cui non hanno responsabilità. Siamo studenti e studentesse che pagano centinaia di euro per una stanza o un posto letto. Siamo uomini, donne, bambini, giovani ed anziani che non possono pagare i mutui da strozzo che le banche impongono e gli affitti esosrbitanti che i signori del mattone continuano a “regalare” ad una città già martoriata dalla crisi e dalle speculazioni. Proprio difronte a mille promesse svanite nel nulla ed alla mancanza totale di volontà della politica di affrontare questa drammatica ed insostenibile situazione, abbiamo deciso di fare da noi, con le occupazioni del 6 Aprile scorso, per dare una scossa e sollecitare risposte reali oramai improcrastinabili.
Siamo convinti che nessuno, tantomeno in questa situazione di instabilità sociale ed isituzionale, possa eludere il tema della casa e della emergenza abitativa. Non vogliamo essere le vittime sacrificali di una campagna elettorale aspra e complessa, dove le forze politiche scaricano le loro responsabilità sulla Questura e sulla Prefettura. Ma le nostre condizioni di vita, oltre che la nostra convinzione, ci impongono di andare fino in fondo. Trasformare questo tema cruciale in un problema di ordine pubblico può solo peggiorare una situazione oramai al limite. A noi non interessa, ma questa non può non essere l’ora delle soluzioni.
Riteniamo fondamentale che si ripristini un confronto che ci porti verso soluzioni condivise lasciando da parte accelerazioni legate alla pressione delle proprietà interessate. In questo senso devono emergere le sensibilità che sono in grado di sostenere una percorso finalmente incisivo e risolutivo che porti la città fuori dall’emergenza e dalla precarietà abitativa.
Per queste ragioni chiediamo alla città ed alle forze politiche di stringersi attorno al movimento di lotta per il diritto all’abitare, di esprimersi e prendere parola insieme a noi domani in una conferenza stampa pubblica che si terrà alle ore 12.00 sotto alla Prefettura di Roma in piazza SS Apostoli.
Movimenti per il diritto all’abitare
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