Nessuna pensava che fossero pronti per la rivoluzione, ma che potessero mostrare un brandello di resipiscenza morale – visto anche quanto stava accadendo nella disperata base del loro partito, questo sembrava possibile. Quel tanto che bastava a salvare la faccia prima di arrendersi alle “soverchianti forze nemiche” incaricate dell’inciucio.
E invece niente. Civati, Puppato e gli altri “dissidenti a ore” del Pd hanno deciso che si poteva finirla qui. E rientrare nella maggioranza prima che lo sbrego con la linea “napolitania” diventasse per loro irrecuperabile, troncandone le velleità di carriera.
“Accordiamo la fiducia a questo governo assumendoci le nostre responsabilità di eletti”. Così in un documento, i deputati Pd Pippo Civati, Sandro Gozi, Laura Puppato e Sandra Zampa hanno chinato la testolina. Ma come si usa in tutte le chiese, dopo aver manifestato dissenso bisogna mostrare ampia “dissociazione” e volontà di reinserimento. E quindi esprimono anche la “speranza che in questa fase di emergenza democratica, economica, sociale ed europea rinasca l’obbligo morale di rappresentare quel cambiamento di stile e di obiettivi di cui gli italiani sentono un disperato bisogno”.
“In questo momento drammatico per il nostro Paese e per la democrazia sentiamo l’obbligo di rappresentare, più di quanto non sia avvenuto nel recente passato, un popolo che soffre e che teme per il proprio futuro. Abbiamo richiamato la necessità che il governo presieduto da Enrico Letta, pur nelle grandissime difficoltà di fare sintesi di linee politiche fortemente diverse, nascesse nuovo, anche nelle figure, e garante dell’unica necessità di individuare soluzioni ai problemi urgenti dell’Italia. È con questo spirito che accordiamo la fiducia a questo governo assumendoci le nostre responsabilità di eletti”.
“Non vogliamo creare l’ennesima area organizzata all’interno del Partito Democratico soprattutto perché siamo convinti che le correnti e i gruppi di potere siano stati il principale problema del nostro Partito e della nostra azione parlamentare. Anche ascoltando i nostri elettori e il Paese lavoreremo affinchè il Partito Democratico diventi quello che avevamo promesso e che aveva ridato speranza ed entusiasmo a milioni di italiani”.
E per rispettare le promesse elettorali, anche loro adesso si daran da fare per salvaguardare i giaguari.
Ultim’ora. Civati dirama una smentita che lascia aperta la suspence.
“Circola da qualche minuto un documento che include anche la mia firma e in cui annuncio il mio voto di fuducia al Governo. Non so come sia uscito, ma non ho firmato alcuna dichiarazione di fiducia e quindi smentisco. Come ho detto più volte in questi giorni, e ancora poche ore fa in diretta su Rai 3, le mie perplessità sul Governo Letta rimangono, e prenderò una decisione in merito alla fiducia solo dopo averne discusso, come ho ripetutamente richiesto, domattina con il resto dei colleghi del Pd. Non prima”.
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