Le chiacchiere sono finite. Ora il governo mette le carte in tavola con i numeri. E si vede subito che è la continuazione di Monti, con in più il peggior berlusconismo unito alla menzogna “buonista” stile Partito democratico.
Secondo una bozza anticipata dall’agenzia Tmnews, il decreto legge in discussione questa mattina al Consiglio dei ministri prevede per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga uno stanziamento di appena 496 milioni. Fin qui ne erano stati “promessi” 800, che erano comunque la metà del limiardo mezzo che i sindacati avavano calcolato necessario per affrontare la situazione nelle imprese a rischio chiusura e prive della cig ordinaria.
Naturalmente, ai numeri scritti nero su bianco alcune “fonti di governo” affiancano i soli “boatos”, giurando che in queste ore si starebbe ancora lavorando per aumentare il plafond delle risorse per gli ammortizzatori sociali.
Sull’Imu, invece, il provvedimento blocca il pagamento della rata di giugno della tassa sulla prima casa e gli alloggi popolari, ma lo pospone al 16 settembre. Per la fine d’agosto, questa è l’idea, il governo dovrebbe partorire una riforma complessiva della tassazione sulla casa. In caso negativo, si pagherà come previsto dalla riforma Monti.
La sospensionenon riguarda, bontà loro, ville, castelli, immobili signorili e di pregio.
La riforma complessiva, si legge nell’articolo 2 del decreto che contiene una clausola di salvaguardia, “dovrà essere attuata nel rispetto degli obiettivi programmatici indicati nel documento di economia e finanza 2013 come risultante dalle relative risoluzioni parlamentari e, in ogni caso, in coerenza con gli impegni assunti dall’italia in ambito europeo. In caso di mancata riforma entro la data del 31 agosto 2013 continua ad applicarsi la disciplina vigente e il termine di versamento della prima rata dell’imposta municipale propria degli immobili è differito al 16 settembre”.
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