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L’Inps taglia per 537 milioni di euro. Si va verso lo sciopero

La notizia è ufficiale e l’ha riferita questa mattina il Direttore generale dell’INPS, Mauro Nori, in un incontro con i sindacati dell’ente: tra Spending Review, Legge di stabilità 2013 e altre norme l’INPS da quest’anno deve fornire risparmi strutturali pari a 537 mln di Euro all’anno, a fronte di 1,1 mld di spese complessive di funzionamento, al netto dei costi del personale.

Riduzione delle uscite per informatica, credito bancario, inoltro delle comunicazioni istituzionali, sono solo alcune delle misure decise dall’ente per far fronte alla pesante richiesta di risparmi. Ma è di questi giorni la notizia che l’INPS ha anche ridotto del 90% le visite fiscali decise d’ufficio per le malattie del lavoro privato, portandole da 940.000 a circa 100.000 all’anno, con un taglio di 1.000 posti di lavoro di medici fiscali. A questo si aggiunga la cancellazione dell’invio per posta del modello CUD ai pensionati, oggetto nelle scorse settimane di iniziative di protesta da parte di USB.

“Si stanno chiedendo all’INPS sacrifici tali da incidere inevitabilmente sul funzionamento dell’ente”, afferma Luigi Romagnoli, della USB Pubblico Impiego. “La soluzione non è tagliare i servizi o continuare ad esternalizzarli, occorre invece riportarli all’interno e assumere il personale. Nel caso dei medici fiscali, se si assumessero in pianta stabile ci sarebbe un loro pieno utilizzo e un risparmio di costi, salvaguardando la funzione di controllo”.

 

“E se ci si rifiutasse di effettuare i tagli richiesti?”, è il ragionamento del dirigente sindacale di USB. “Forse l’ente non può o non vuole opporsi alle richieste dei ministeri economici, che hanno scaricato sull’INPS anche 65 mln di risparmi che avrebbe dovuto produrre il Ministero del Lavoro. Ma il sindacato lo può fare”.

 

“Da tempo – sottolinea Romagnoli – pensiamo ad uno sciopero dei lavoratori dell’INPS. E’ una protesta non più rinviabile, per riconquistare servizi per i cittadini, per opporsi alle continue azioni di pirateria sul bilancio dell’Istituto e per rivendicare lo sblocco del contratto collettivo nazionale fermo al 2009. Il 22 maggio saremo dunque in Piazza Monte Citorio a protestare con tutto il Pubblico Impiego, ma da subito avvieremo le procedure per indire lo sciopero all’INPS”. conclude Romagnoli della USB P.I. .

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