I lavoratori dello stabilimento Indesit di Teverola (Caserta) hanno bloccato la strada statale 17 bis che collega Capua a Teverola e la strada che porta ad Aversa per protestare. Nel casertano sono infatti previsti 540 esuberi. I lavoratori sono giunti numerosi dopo aver fatto un’assemblea in fabbrica.
“Questa è un’altra di quelle aziende che ha beneficiato di contributi istituzionali per milioni di euro – spiega un impiegato dello stabilimento – ma tutti questi finanziamenti non sono serviti a niente se alla fine rimarranno solo 400 persone a Teverola. Se passa questo piano, significa che qui chiuderà tutto e non resterà più niente”.
Gli altri rincarano la dose: “Il marchio Indesit è stato praticamente regalato al gruppo Merloni che in questi anni ha beneficiato di quote di mercato impensabili. Ci ha fatto lavorare di sabato, di domenica, ha accorciato le ferie estive per produrre e incamerare guadagni e poi quando ci sono problemi non serviamo più”.
“La partita è difficile – spiega ai lavoratori Alessandro Pagano, della segreteria nazionale della Fiom – ma noi la vogliamo giocare fino in fondo, cominciando a dire che questo piano va respinto al mittente. L’incontro che si è svolto ieri a Roma lo avevamo sollecitato noi da tempo, per fare il punto innanzitutto sulla conclusione del ‘Piano Italia’ il piano triennale precedente e il punto per le strategie industriale per i prossimi anni. La risposta che ci è stata data dall’Azienda è che per i prossimi tre anni si prevedono esuberi per oltre 1400 posti di lavoro. Non solo, ma è stata annunciata anche la chiusura di altri due stabilimenti oltre i tre già chiusi negli scorsi anni. Questa proposta per noi è inaccettabile. Infine ha annunciato un investimento in Turchia e questo è incomprensibile.”
Certamente inaccettabile, chiaramente “comprensibile” con la logica mortifera delle aziende italiche.
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