Ultimo giorno di fiera, e l’ordinanza che ha impedito il campeggio sotto i portici di Via Loriedo (una zona è stata del tutto transennata e circondata di reti arancione per impedire la violazione di quanto ordinato) è stata contestata con una sorta di “contrordinanza” da parte degli attivisti del Csoa Ex Palestra, che hanno coperto quella del Comune.
Il comunicato dell’ExPalestra.
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Passata La Festa, Gabbato Lo Santo
Alla fine è andata persino peggio di quanto si poteva immaginare.
L’accanimento contro gli ambulanti nella fiera patronale ha toccato il fondo con l’ordinanza che prevede il divieto di stazionamento, dimora e bivacco sull’area di pertinenza annessa al Condominio Palazzo Mercuri di via Loriedo, 13, negli spazi porticati di via A. F. D’Ippolito ed aree annesse per tutto il periodo dal 26 al 29 giugno 2013, dove – si legge nell’ordinanza – “sono emersi fenomeni di degrado urbano, originate dai bivaccamenti degli ambulanti affluiti per la fiera con consumo di pasti e bevande in loco e trasformazione dei marciapiedi in dormitori. Situazioni queste che determinano evidenti problematiche di ordine igienico-sanitarie e di decenza…”
L’unica problematica di decenza in realtà la riscontriamo nel comportamento dell’Amministrazione Comunale che, ancora una volta, anziché affrontare il problema a monte e nei giusti tempi, predisponendo un piano di accoglienza per le centinaia di ambulanti che, prevedibilmente, ogni anno giungono in città per le fiere nelle feste cittadine, emana divieti last minute, che lungi dall’essere un efficace strumento di risoluzione rendono il problema ancora più grave.
Rileviamo infine che l’ordinanza stessa è emanata in risposta a esigenze sollevate, anche qui prevedibilmente, dai singoli cittadini abitanti lo stabile interessato e non dalla collettività nel suo complesso, a dimostrazione dell’assoluta impreparazione della macchina amministrativa che si è rivelata incomprensibilmente sorpresa, senza capacità di analisi e di approntamento di un seppur minimo piano di emergenza. Ragionevolezza e attenzione ai bisogni, nonché una onestà politica di fondo, imporrebbe che ci fosse un’auspicata assunzione di responsabilità che contraddistingue proprio gli apparati democratici rispetto a quelli oligarchici e fascisti che, sempre, si caratterizzano per la forza repressiva verso i soggetti socialmente più deboli.
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