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Toh, il governo si è accorto del Datagate…

In tarda mattinata, a quasi 24 ore dall’esplosione del caso, il governo ha dato un flebile segno di vita.
Il ministro della Difesa Mario Mauro, ospite di un videoforum a Repubblica Tv, si è dichiarato “sorpreso” dal datagate. L’eventualità che le ambasciate europee, compresa quella italiana, fossero spiate a Washington e New York secondo lui “è tutta da verificare”. Ma, se fosse vero, “i rapporti tra Italia e Usa sarebbero compromessi”.
“Se siamo alleati non è accettabile che qualcuno all’interno di questo rapporto si comporti come una volta faceva l’Unione Sovietica con i suoi paesi satelliti”.
Il minimo che si possa fa notare è questo: la notizia non è stata smentita dagli Stati Uniti. Quindi è pacifico dire che è vera.
Quindi sorge il prblema: se è questo il ministro che deve “difenderci”, è lui si dimette per assoluta incapacità a ricorpreire quel ruolo, oppure è complice di chi ci spia. E quindi deve dimettersi e magari essere anche inquisito per alto tradimento.
La terza ipotesi è che sapesse tutto e stia semplicemente mentendo. Non sappiamo dire cosa sia peggio.

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