Ieri a Roma studenti medi e universitari si sono riuniti sotto il Ministero dell’Economia a via Cernaia per un’ azione di lancio del corteo del 6 dicembre 2013 che vedrà il mondo della formazione in mobilitazione.
La scelta del Ministero dell’economia non è stata casuale, infatti, le domande stata poste con forza dall’assedio del 19 ottobre sono state: come viene gestito il denaro pubblico in Italia e chi lo gestisce? Chi è che, comodo sulla sua poltrona rivestita di velluto, decide che fondi destinare alla scuola pubblica, quanto incentivare grandi opere inutili e rischiose per la salute o quanto destinare all’emergenza abitativa?
Gli spazi di mobilitazioni aperti dal 19 ottobre sempre di più interrogano anche il mondo della formazione e dei giovani: erano decine di migliaia gli studenti e i precari quel giorno che con rabbia e determinazione hanno costruito la piazza e praticato gli obiettivi insieme a occupanti di case e movimenti territoriali.
I giovani, studenti e precari, sono a pieno protagonisti di quest’autunno e sono in continua mobilitazione. Sono state più di quindici le scuole occupate nelle ultime due settimane, gli studenti della Sapienza, come quelli di Tor Vergata si sono riappropriati degli studentati vuoti della Lazio Disu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio) e numerose fioriscono le iniziative di riappropriazione negli atenei capitolini. Proprio per questo ieri si sono riuniti a via Cernaia, al grido: “Ma quale crisi, ma quale austerità il 6 dicembre assediamo la città!”, per la lanciare la prossiam data di mobilitazione studentesca del 6 dicembre 203, in cui le strade romane saranno assediati da giovani che sono stanchi di vivere all’insegna dell’esclusione sociale; di lottare quotidianamente per avere una vita dignitosa, una casa, un lavoro, per poter studiare in un’università sempre più dequalificata e finanziata, in delle scuole vittime dei tagli all’istruzione.
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