SCIOPERO TRASPORTI: USB, GLI AUTOFERROTRANVIERI
NON SI PIEGANO ALLE PRIVATIZZAZIONI
I primi dati confermano un’ ampia adesione
Mentre il blocco del servizio di trasporto pubblico partito ieri dalla città di Firenze si allarga a tutte le città della regione Toscana – con il fermo del servizio a Livorno, Castel Nuovo della Misericordia, Pisa, Cecina, Rosignano, Pontedera, Castellina Marittima, Elba – in tutte le regioni si registrano ampie adesioni allo sciopero di 4 ore indetto oggi dall’ USB Lavoro Privato.
Rientrate fuori servizio le linee extraurbane della regione Sicilia; ampia l’adesione degli autoferrotranvieri della regione Calabria mentre in Campania si arrestano le linee ferroviarie Flegree e circa il 50% del servizio su gomma. In Emilia Romagna fermo il 60% del servizio su ferro, mentre a Bologna sono rientrate negli impianti il 70% delle vetture in servizio e il 40% nella città di Ferrara; oltre il 60% del servizio fermo nella città di Venezia.
Sono molte le città che articoleranno lo sciopero nella fascia del pomeridiana, per la quale si prevede una forte partecipazione dei lavoratori.
L’USB Lavoro Privato sottolinea che questi primi dati dello sciopero, seppure limitato a 4 ore e con l’esclusione imposta in diverse città, dimostrano la forte determinazione della categoria a rispondere alla pesante aggressione delle privatizzazioni, che trascina con sé riduzione del servizio per i cittadini, forti penalizzazioni normative e salariali per i lavoratori, mettendo in discussione anche i livelli occupazionali.
A Genova, così come in tutta la Toscana e in tutte le città del Paese, i lavoratori autoferrotranvieri stanno rialzando la testa e dimostrano che sono disposti a mettersi fino in fondo in gioco per impedire che sulle loro spalle si risanino i danni causati dal malaffare delle aziende, istituzioni e sindacati complici.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa