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Atac Roma. Dopo la criminalizzazione, l’intimidazione

DOPO IL TENTATIVO DI CRIMINALIZZARE,

ORA SI TENTA DI INTIMIDIRE GLI AUTISTI

 

In questi giorni l’azienda Atac sta recapitando agli autisti rapporti disciplinari per il solo fatto che un numero consistente di autisti non ha più fornito la propria disponibilità a coprire turni a straordinario.

L’accusa mossa da Atac ai lavoratori si basa su una presunta azione collettiva riconducibile ad una forma anomala di sciopero e pertanto soggetta alla legge 146/90.

Come già fatto in precedenza, USB ribadisce e ricorda ad ATAC che i turni a straordinario vengono effettuati su base volontaria, pertanto ogni singolo lavoratore nel pieno rispetto della normativa, applicando la disposizione aziendale con Ordine Di Servizio N° 515 del 1997, può decidere autonomamente per le più svariate motivazioni ed esigenze personali di non coprire turni a straordinario; soltanto nel caso in cui ci sia un accordo tra azienda ed OO.SS. che regolamenti e quindi obblighi i lavoratori a coprire uno specifico monte ore di straordinario potrebbe considerarsi legittima la pretesa aziendale.

 

In tempi recenti USB ha chiesto formalmente all’azienda di portare a conoscenza dei lavoratori un eventuale accordo se esistente ma, ad oggi, 6 dicembre 2013 ne alla scrivente ne tanto meno agli autisti, si è fornito e questo conferma che non esiste nessun tipo di accordo in materia.

 

USB ritiene altresì che l’invio dei suddetti rapporti disciplinari consegnati ai lavoratori, siano in realtà una forma di intimidazione nei confronti dei lavoratori stessi che ha come unico obbiettivo quello di evitare che si ripetano situazioni del genere continuando a nascondere il reale problema che attanaglia ATAC, ovvero, la strutturale insufficienza di personale di guida.

 

USB diffida l’azienda nel proseguire questa azione intimidatoria nei confronti degli autisti.

 

                                                                                                    USB Esecutivo Provinciale

                    Walter Sforzini


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