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Torino: studenti in corteo. Dieci fermi

Il comunicato degli studenti a conclusione del corteo:

Oggi, 12 dicembre, ancora una volta gli studenti e le studentesse di tutte le scuole di Torino, circa 3000, si sono riversati nelle strade della città.

Partendo da Porta Susa il corteo si è snodato per le vie del centro, bloccando la viabilità e andando a contestare ancora una volta le figure che stanno devastando le situazioni delle famiglie medie, esprimendo la rabbia che in questi giorni ha spinto gli studenti a scendere in piazza. Infatti due dei punti raggiunti sono stati regione, dove è stata contestata la Giunta Cota e comune, dove sono stati lanciati cori contro Fassino e si è espresso il dissenso in merito alle misure di austerità che la classe politica porta avanti ormai da anni, soprattutto a Torino, comune più indebitato d’Italia.
Il corteo è proseguito per tutta la mattinata, finchè, in corso Inghilterra la Questura ha deciso che sarebbe finito. Le forze dell’ordine si sono schierate bloccando una parte del corteo e chiudendola tra due cordoni e hanno fermato uno ad uno dieci studenti, anche se nessuno stava cedendo alle provocazioni della Digos.
Il corteo comunque non si è intimidito ed è andato avanti, fermandosi poi davanti alla Questura per aspettare che rilasciassero le persone fermate. In attesa, gli studenti si sono seduti, dopo aver spiegato che finchè non fossero usciti tutti non si sarebbero spostati. Infine la manifestazione si è concluso in piazza Castello.
I fermati sono stati poi rilasciati con l’accusa di manifestazione non autorizzata, blocco stradale e resistenza.
Questa manifestazione ha espresso la rabbia verso i problemi che questa crisi sta creando e che chi sta in alto cerca di farci pagare. Gli studenti infatti non vogliono più spendere centinaia di euro solo per i libri e per i mezzi di trasporto mai adeguati alle proprie esigenze per andare a in scuole fatiscenti in cui è impossiblie passare ogni giorno ore di lezione.
In questi giorni c’è stata un ondata spontanea di mobilitazioni studentesche che si dissociano da qualsiasi partito, movimento e sindacato e porta in piazza le proprie parole d’ordine (e non quelle di chi ha organizzato le altre mobilitazioni di questi giorni) e i problemi che ogni giorno gli studenti di licei ed istituti tecnici devono affrontare e che non vogliono più avere.
Oggi si è vista la determinazione a non fermarsi finchè non si vedrà un cambiamento concreto, nonostante la Questura si sia imposta per fermare la manifestazione. Si è sentita la rabbia verso i politicanti che creano i disagi e che vogliono far pesare sulle spalle delle famiglie una crisi che hanno creato loro.
Domani ci ritroveremo tutti all’Avogadro, alle 15.30, in assemblea, per discutere degli accaduti dei giorni scorsi e per decidere come continuare le prossime mobilitazioni.

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