L’Unione Sindacale di Base condanna l’atteggiamento violento della polizia che, senza giustificazione ha caricato i manifestanti impegnati nel presidio idetto oggi contro la riapertura del cie deciso dal Governo Letta.
Durante le cariche è stato ferito un Delegato Sindacale di AS.I.A/ USB, a cui esprimiano la nostra fraterna solidarietà. Quello di oggi è un Presidio che si inserisce in una campagna per la chiusura dei lager per i migranti, e per la cancellazione delle politiche ricattatorie e criminali che vigono nel nostro paese e per il lancio della Costruzione della Marcia per Bruxelles che il 25 gennaio vedra l’Assemblea Programmatica nella nostra città.
Queste Politiche stanno generando l’emergenza e l’indecente comportamento che in questi giorni vediamo ripetersi a Lampedusa, e di fronte alla quale ognuno di noi non può fare altro che sdegnarsi.
Il comportamento della polizia è inaccettabile anche in relazione alla ‘benevolenza’ mostrata in altre piazze che hanno avuto diverso risalto mediatico, e chiediamo di tutto ciò conto al questore, che in primo luogo deve rimuovere dal suo compito ” l’irresponsabile” di Piazza che ha ordinato di caricare a freddo i manifestanti che si apprestavano a scrivere le loro ragioni sul muro di cinta del CIE.
Questo denota ancora una volta come le forze dell’ordine si avvalgono di uomini troppo “fragili” poco avvezzi alle regole democratiche di gestione che la delicatezza diplomatica dovrebbe avere per certi ruoli, ma più portati a scorribande di ebbri avventori di strada.
Non ci fermeranno due maganellate.
La nostra lotta per i diritti, per la casa e il reddito, per il lavoro e la democrazia non finiscono qui.
Foto di Michele Lapini
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Marco Sbandi
I CIE sono la testimonianza di quanto vale la vita umana
per i parlamentari italiani : solo quanto vale uno attrezzo
e per il tempo che il padrone riesce a sfruttarlo.
Oggi gli schiavi deportati da Africa e Asia devono anche pagare per la propria deportazione, ma non basta :
se si azzardano a reclamare il rispetto dei diritti umani
arrivano pestaggi, psicofarmaci e stupri.
La gestione PD-PDL dei CIE e dei Cara è anche uno esperimento di privatizzazione della giustizia e di instaurazione di regime dittatoriale alla sudamericana.