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Ciro Esposito. La scientifica vuol salvare De Santis?

“Si ritiene che De Santis, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue abbia impugnato l’arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani”. E’ questa la conclusione redatta dai tecnici del Racis (la polizia scientifica) nominati dal gip nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Ciro Esposito. 

Oltre seicento pagine di dati, analisi, ricostruzioni che dovrebbero supportare un rovesciamento delle responsabilità, fin qui ampiamente comprovate da numerosi video e innumerevoli testimonianze. L’unico momento in cui c’è – nelle testimonianze – un attimo di incertezza è comprensibilmente proprio quello dell’esplosione dei colpi da parte del fascista “Gastone” De Santis. E proprio qui i tecnici della polizia provano a invertire l’ordine temporale: prima De Santis sarebbe stato sopraffatto dai tidosi napoletani (senza ricordare che a questi ultimi era stato teso un vero agguato, senza alcuna giustificazione), e solo quando – ferito – si sarebbe sentito in pericolo di vita avrebbe esploso i colpi omicidi. Tecnicamente, dunque, si tratterebbe quasi di una “legittima difesa”, sorvolando sul dettaglio della detenzione e trasporto di un’arma da fuoco illegale.

L’accusa promossa  dalla Procura parla invece finora  di “omicidio volontario”.

De Santis, dopo aver partecipato (presumibilmente con funzioni “direttive e organizzative”, visto il suo ruolo nella parte di curva della Roma egemonizzata dai fascisti) viene raggiunto da un gruppo di tifosi partenopei dopo aver tentato di chiudere il cancello del vialetto che porta al circolo culturale Ciak, al cui interno abita.

“De Santis cade a terra – è detto nella perizia – viene aggredito (!) e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione”.

Questa ricostruzione poliziesca è risultata immediatamente ossigeno per i difensori del fascista. “Alla luce di quanto descritto dai periti ci sembra doveroso che le indagini della Procura siano volte anche a chiarire la dinamica di quello che a tutti gli effetti appare un tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito”, hanno spiegato gli avvocati Tommaso Politi e Michele D’Urso, difensori di Daniele De Santis. “Le conclusioni della perizia del Racis – affermano i due penalisti – vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell’agguato, soprattutto laddove si evidenzia che il De Santis ha subito una brutale aggressione già prima del momento degli spari, riportando, tra l’altro, diverse coltellate all’addome”.

Ferite certamente subite, ma solo in seguito al fallimento dell’agguato, quando i tifosi napoletani sono scesi dal pullman assalito da “Gastone” ed altri.

Come si usa dire in questi casi, toccherà al processo stabilire la reale dinamica dei fatti. A noi tocca per il momento ricordareche neanche la polizia scientifica è un organismo “neutro”. E in ogni caso assolutamente non infallibile. Altrimenti perché satrebbero ancora pasticciando in casi come quello di Garlasco ed altri?

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