Per quanto impossibile possa sembrare, alcune città itaiane sono deturpate da strade intitolate a Giorgio Almirante, fondatore e segretario del partito fascista ridipinto nel dopoguerra come “Movimento sociale italiano”. Almeno una di queste città ha deciso di liberarsi da questa vergogna. Per fortuna.
dal Resto del Carlino, l’articolo che dà conto della scelta civile di Civitanova Marche. Viva! e brindisi di ottimo nuovo anno…
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Civitanova, 14 dicembre 2013 – VIA NELSON Mandela al posto di via Giorgio Almirante, l’eroe della lotta all’apartheid al posto di chi aderì al regime fascista che promulgò le leggi razziali in Italia. Civitanova è tra le prime città a intitolare una strada a quello che Ivo Costamagna, presidente della Commissione toponomastica, definisce «un gigante della storia». Su sua proposta, la decisione è passata all’unanimità (votata anche dal pidiellino Sergio Marzetti) in commissione. La strada che conduce alle scuole della zona Micheletti non sarà più intestata all’ex leader dell’Msi, ma al simbolo della battaglia condotta in nome del principio di uguaglianza. Ha resistito quasi dieci anni via Almirante, istituita nel 2004. Da allora non sono mancate polemiche, l’ultima quando l’assessore Francesco Peroni si fece fotografare mentre gettava la targa in un cestino della spazzatura. La giunta voterà oggi il provvedimento.
PER IL SINDACO Tommaso Corvatta «era uno scandalo da sanare. Abbiamo voluto sostituire il nome di un uomo implicato nella morte di italiani, partigiani e resistenti, e che non ha mai rinnegato il passato, con un uomo che è il suo esatto contrario, vittima dell’odio e della segregazione razziale, portatore di principi di uguaglianza e tolleranza ai quali ha dedicato la vita. Non era la nostra priorità togliere via Almirante, ma era doveroso per ribadire gli ideali in cui crediamo. Avverrà senza enfasi, non faremo palchi né sventoleremo bandiere, come accadde per la sua istituzione».
LA RICHIESTA di sostituzione sarà inoltrata al prefetto e sarà avviata la procedura eccezionale che permette di poter intitolare le vie a personaggi di rilievo internazionale, anche se recentemente scomparsi. «I requisiti richiesti per ottenere il nulla osta ci sono — spiega Costamagna — considerata la valenza del personaggio, esempio di vita dedicata alla lotta per la giustizia. Tra i tanti aspetti di questo gigante della Storia ne colgo uno, quello della pacificazione nazionale. Mandela si è battuto per abolire l’apartheid, partendo dal presupposto che nessun nero fosse sottoposto alla schiavitù dei bianchi e nessun bianco alla maggioranza dei neri. Una sorta di Norimberga alla rovescia, la sua, conclusa con una amnistia generale».
Lorena Cellini
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