Volete assistere a un prodigio della televisione? Allora andate sul sito Raireplay cercate la prima parte della fiction “Il Commissario” e scorrete il cursore fino al minuto 30. Visto che siamo buoni e vogliamo evitarvi la mezzora peggio recitata degli ultimi anni vi raccontiamo noi l’antefatto. E’ il 1969 e a Milano scoppiano le bombe, l’ultima è esplosa in una fabbrica, la DMP impianti, e come da copione a mettercela sono stati gli anarchici. Ecchissennò direte voi? Ecco allora che il buon commissario Calabresi nell’ambito delle indagini per salvare le istituzioni democratiche irrompe nella casa di un imbianchino ventenne e durante la perquisizione trova, oltre alla macchina da scrivere con cui è stata redatta la rivendicazione dell’attentato, niente di meno che un manifesto contro casapound. Avete letto bene: un manifesto contro casapound! Nel 1969! Con 40 anni d’anticipo! C’eravamo sbagliati, questo non è RAIvisionismo storico… questo è RAIvisionismo futurista.
PS onore al merito ai compagni di Ràdikal per aver immediatamente notato “l’anomalia temporale”.
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