Venerdì 14 settembre Rocca di Papa ha subìto una vera e propria militarizzazione sin dalle prime ore del mattino per garantire ad un gruppuscolo di fascisti esterni al territorio di sbiascicare i propri slogan contro gli “immigrati” ospitati al centro “Mondo migliore”.
Dopo le due figuracce precedenti di fine agosto, di cui ricordiamo il “massiccio” corteo di 25(venticinque!) personaggi di casapound scortato da via delle Barozze fino al cancello di “Mondo Migliore”, anche ieri si è palesato come la prefettura e la questura abbiano concesso visibilità ed ogni genere di supporto a queste manifestazioni che nulla c’entrano con i problemi reali del territorio
dei Castelli Romani.
Ai castelli non è tollerata la presenza di gruppi squadristi, si chiamino forza nuova, casapound o militia ed è stato impedito che Albano diventasse luogo di ritrovo per questi soggetti grazie alla straordinaria partecipazione della cittadinanza nel (non riuscito) funerale del boia Priebke e nell’apertura di un covo fascista durato dall’alba al tramonto.
Chi ripudia il razzismo e la presenza di un gruppo politico che ha solidi legami con la camorra (tramite Mario Santafede), con i clan di Ostia (famiglia Spada) e con la mafia (grazie a Marcello Dell’Utri) si è trovato di fronte un ingente spiegamento di forze dell’ordine che ha dovuto usare minacce di denunce e di cariche per fermare la voglia di cacciare via i fascisti di Casapound da Rocca di Papa. Ancora una volta, l’inconsistenza di questo gruppo ai Castelli ha reso necessario l’appoggio fornito loro da Luca Marsella ed altri suoi “colleghi” giunti da Ostia dove, in queste settimane, è saltato ai “disonori” delle cronache per le ronde in 15 contro 1 nei confronti di un venditore ambulante.
Diversi abitanti roccheggiani si sono uniti al nostro presidio, bloccato a 50 metri da piazza della Repubblica sin dalle 15.30 del pomeriggio. Abbiamo smascherato il ruolo di casapound, sempre al servizio del miglior offerente, ribadendo che le loro ronde sono atti di squadrismo verso i soggetti più deboli : infatti, non si vedono mai dare la caccia agli imprenditori agricoli e ai caporali che sfruttano i braccianti anche
in questo periodo di vendemmia.
Ci siamo quindi presentati con uno striscione che recitava “PRIMA GLI SFRUTTATI” ed un volantino diffuso in centinaia di copie che spiegava il senso della nostra iniziativa, anche per la richiesta di un intervento in piazza avanzata da diversi cittadini di Rocca di Papa che si erano da subito opposti alla presenza squadrista perché avrebbe marchiato la cittadina come luogo in cui prolifera il più becero razzismo.
La partecipazione alla manifestazione antirazzista e antifascista è andata via via crescendo nel corso del pomeriggio, tanto che stanchi della parata di una cinquantina di fascisti del terzo millennio, si è creato un secondo presidio che li contestava da via S.Francesco d’Assisi, anch’esso bloccato e minacciato dai funzionari di polizia presenti, coadiuvati dai cordoni della celere e dai blindati accorsi in gran numero.
La forte contestazione dei circa 150 presenti ha costretto casapound ad andarsene in anticipo rispetto alle loro intenzioni e Rocca di Papa è tornata ad essere libera da questi soggetti legati alla criminalità organizzata.
Verso le 19.00, gli/le antifascisti/e hanno finalmente raggiunto la piazza. E’ stato fatto presente che molti eritrei scappano dal loro paese perché la lunga guerra con l’Etiopia ha lasciato pesanti strascichi.
Ebbene, un paio di settimane fa, è passata quasi inosservata la notizia che il fascio-leghista Prosperini, ex-assessore alla Regione Lombardia, è stato condannato per traffico di armi proprio in Eritrea.
Ecco come i razzisti d’alto rango li stanno aiutando a casa loro.
Sono stati inoltre ricordati i martiri di Rocca di Papa, partigiani e civili, seviziati e fucilati durante l’occupazione nazifascista , come riportato sulla lapide collocata nei pressi del municipio. Era il minimo che si potesse fare, visto che gli squadristi fanno finta di ergersi a “difensori degli italiani”. La Storia ha un significato che va ricordato, compreso e rielaborato. Perché nell’essere razzisti c’è anche molta ignoranza, oltre all’idea di voler dividere le presone in base a criteri assurdi più adatti al medioevo che al terzo millennio.
La giornata di lotta si è quindi conclusa. Per gli/le antifascisti/e non mancheranno le denunce all’autorità giudiziaria, come di “consueto”. Ma la consapevolezza di essere dalla parte giusta è più forte di ogni intimidazione e repressione. Condurre la guerra contro chi costringe lavoratori e disoccupati ad una vita di stenti, senza distinzione di nazionalità, resta la strada migliore da percorrere per l’integrazione tra italiani e non.
Rocca di Papa intanto è stata liberata da sgradite presenze, ed è già qualcosa.
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