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Roma. Radio Città Aperta rischia di chiudere

Radio Città Aperta, una emittente storica, comunitaria e indipendente di Roma e del Lazio è a rischio chiusura. La Regione Lazio dopo 15 anni non vuole rinnovare la Convenzione della diretta radiofonica del Consiglio Regionale che ha reso trasparente e accessibile a tutti la discussione istituzionale sui temi che riguardano la vita sociale: dai rifiuti alla sanità, dai trasporti al lavoro, dalla casa all’ambiente. Da martedi 25 marzo la radio inizierà a presidiare e protestare pubblicamente sotto la presidenza della Regione Lazio.

In questi anni 15 anni Radio Città Aperta ha operato nella gestione delle dirette radiofoniche con professionalità ed imparzialità  ricevendo apprezzamento unanime  per un servizio di pubblica utilità – forse unico in Italia – sia da parte  politica che da quella  sociale. Migliaia di cittadini di Roma e del Lazio hanno potuto avvalersi – e gli attestati di stima e approvazione sono stati infiniti – dello strumento della diretta integrale del Consiglio Regionale che ha permesso loro di seguire senza filtri i lavori di aula.

La parola trasparenza è la parola che sentiamo ripetere in continuazione nelle interviste e nei discorsi, ma ci domandiamo:  cosa c’è di più trasparente e democratico poter seguire attraverso la radio gli interventi durante il Consiglio Regionale, ascoltare le idee e le proposte dei singoli consiglieri, oppure la posizione dei partiti politici su questioni ( sanità, rifiuti, trasporti, occupazione etc.) decisive per la vita di tutti i giorni, e ancora, ascoltare le scelte della giunta che governa il Lazio con la possibilità di verificarle, giudicarle, criticarle?

 Tutto questo sembra che non interessi  al Presidente del Consiglio Leodori e alla giunta Zingaretti. Per tutto il 2013, subito dopo le elezioni, Radio Città Aperta ha più volte sollecitato  la presidenza del Consiglio Regionale e la Giunta ad un pronunciamento  per il rinnovo del servizio della diretta, ma le nostre richieste di incontro sono rimaste lettera morta, ricevendo in cambio solo il rimpallo delle responsabilità. Neppure la Commissione Regionale sul Pluralismo dell’Informazione ha ricevuto risposta ad una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio il 15 gennaio  2014 che chiedeva la riconferma del servizio della diretta a Radio Città Aperta !

 

Nel frattempo RCA ha continuato a trasmettere a proprie spese le dirette del Consiglio. Sospettiamo che questo sia un modo per arrivare allo strangolamento economico della nostra emittente  e di conseguenza anche  alla perdita del lavoro per gli operatori radiofonici di RCA.

Nella nostra lunga storia che ormai va avanti da 35 anni, iniziata con l’avvento delle radio libere nel nostro paese, abbiamo attraversato momenti  complicati e  vogliamo provare a  resistere anche a questa nuova difficile prova.

Da martedi 25 marzo i redattori, i dj, gli ascoltatori di Radio Città Aperta iniziano un presidio permanente sotto la presidenza della Regione Lazio (Via C. Colombo)

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1 Commento


  • Daniele

    Propongo a tutti i compagni che leggono Contropiano una cassa di resistenza per Radio Città Aperta

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