Le cronache segnalano una visita a sorpresa della cancelliera tedesca Angela Merkel agli Scavi di Pompei (Napoli) nella giornata di ieri. La Merkel, si trova in Campania per un soggiorno privato che la porterà a trascorrere con il marito Joachim Sauer alcuni giorni di vacanza sull’isola d’Ischia, un luogo che ha già visto in passato il “diporto” della cancelliera.
La visita di piacere nel nostro paese, uno di quei paesi Pigs che insieme a Grecia e Spagna sembrano destinati a diventare la Cuba pre-castrista degli oligarchi europei, ha visto scattare imponenti misure di sicurezza intorno all’area archeologica di Pompei. A farne le spese però sono stati più i reporter e i giornalisti. Sin dalla mattinata fotografi ed operatori video sono stati bloccati all’esterno degli Scavi di Pompei, senza poter riprendere il tour della Merkel. L’ accesso al sito archeologico, consentito al pubblico è stato invece negato a fotoreporter ed operatori video professionisti, che hanno potuto riprendere la Cancelliera solo all’uscita. Sull’isola di Ischia, all’ arrivo del primo ministro tedesco a S. Angelo il fotografo dell’Ansa, che attendeva pre strada la Cancelliera, è stato bloccato da un agente di polizia che ha coperto con le mani l’obbiettivo fotografico.
Prima di imbarcarsi per Ischia, la Merkel e suo marito sono stati fotografati nel centro storico di Pozzuoli, dove la Merkel ha visitato la nuova cattedrale del Rione Terra insieme al sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia con il quale ha scambiato qualche informazione “sensibile”.
La cancelliera tedesca ha voluto sapere dal sindaco quale fosse il tasso di disoccupazione locale: quando ha saputo che era di quasi il 50 per cento si ha detto molto stupita, e ha chiesto (sic!) quale fosse la causa. Il sindaco di Pozzuoli ha raccontato, delle grandi realtà industriali del territorio che nel tempo sono state chiuse. “E così siete davvero in crisi” è stato il commento della Merkel. Si accettano pronunciamenti sul dove collocare la cancelliera tedesca: nella categoria dei cinici o in quella dei finti tonti.
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