Il Tribunale di Torino ha emesso nei giorni scorsi la sentenza di condanna in primo grado nei confronti di Marco “Boba”, redattore dell’emittente antagonista torinese Radio Blackout, arrestato durante il corteo del 1 maggio scorso, con l’accusa di avere colpito alla testa un operatore della Digos durante una carica lanciata dai celerini contro gruppi di manifestanti che contestavano i dirigenti del Pd presenti al corteo dei sindacati concertativi. Scrive il sito Infoaut ricordando quegli eventi:
“All’altezza di via Roma partì l’ennesima carica della celere e una compagna venne travolta e fermata dalla polizia. Molte persone che erano in piazza cercarono di sottrarla al fermo, mettendosi in mezzo allo schieramento di agenti e questurini che trascinarono violentemente la ragazza per diversi minuti fino a raggiungere un blindato. Tra questi c’era anche Marco, che nel tentativo di soccorrere la compagna colpì un Digos alla testa. Fermato e tradotto immediatamente al carcere delle Vallette, venne scarcerato pochi giorni dopo per essere trasferito agli arresti domiciliari, dove si trova tuttora”.
Il giornalista dovrà scontare 18 mesi di carcere e pagare 5000 euro di multa per le lesioni inflitte all’agente.
Ad emettere la sentenza è stato il giudice Cristiano Trevisan, del Tribunale di Torino, duramente contestato dai movimenti antagonisti torinesi perché alcuni mesi fa aveva firmato numerose ordinanze di custodia per anarchici ed attivisti dei centri sociali indagati per la loro partecipazione alle mobilitazioni del movimento di lotta per la casa.
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