La Cavallerizza Reale è stata definitivamente sgomberata.
Il progetto di riqualificazione ancora non è stato reso pubblico, ma è sempre più ufficiale che al suo posto verranno aperti hotel, ristoranti, uffici direzionali della compagnia San Paolo (che ha concesso il prestito alla società di CCT per acquistare metà stabile) e studentati di lusso, per cui la società Camplus, quella che a Lingotto offre agli studenti loft o doppie per 10.000euro, si è già aggiudicata il bando.
Di uso e funzione pubblica viene ipotizzato solo il 7%.
Come è accaduto nella Palazzina Moro di proprietà dell’università, un altro luogo di cultura e aggregazione viene svenduto e messo a profitto per i privati, dimostrando ancora una volta la totale continuità con i modelli di messa a reddito delle amministrazioni precedenti targate PD.
La giunta Appendino è riuscita così ad aggiungere un altro tassello al tentativo della borghesia locale di riconvertire la città dopo la sua fase di capitale dell’industria italiana.
Una Torino postindustriale che ancora stenta a trovare un indirizzo e una forma completa ma che, dalla gentrificazione di San Salvario a quella del mercato di Porta Palazzo e del quartiere Aurora, fino alla privatizzazione delle ex-scuderie reali, sta dimostrando una forte tendenza a volersi valorizzare come città vetrina che necessita di attrarre capitali privati per riuscire a sopravvivere.
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