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Massa. Non ha i soldi per il ticket. Niente analisi al figlio di 9 anni

IL COORDINAMENTO TOSCANO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DENUNCIA QUANTO AVVENUTO ALL’OSPEDALE DI MASSA IL 16 DICEMBRE 2014
“Non ha soldi per il ticket, niente analisi al figlio. Massa, la madre avrebbe dovuto pagare 38 euro, ma non li aveva. Si è offerta di pagare all’atto del ritiro dei risultati ma il prelievo al bambino di 9 anni è stato ugualmente rifiutato”
Quanto accaduto a questo bimbo di 9 nove anni è lesivo del diritto universalistico alla salute e oltretutto va a colpire una fascia debole di utenti che a maggior ragione andrebbe tutelata!”
I ticket sanitari sono stati introdotti diversi anni fa come compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria e sono andati sempre più aumentando senza tener conto non solo del fatto che i lavoratori già partecipano alla spesa sanitaria attraverso il prelievo fiscale direttamente dalla busta paga, ma anche che, in questa fase di crisi acuta, in parecchi non arrivano a fine mese, non riescono a condurre una vita dignitosa, sono costretti a rinunciare a molto e rinunciano anche a curarsi e quindi si trovano ad affrontare la malattia, quando ormai si manifesta agli stadi più avanzati.
Inoltre è ormai chiaro e dimostrato che il disavanzo pubblico, sul quale tra l’altro la spesa sanitaria pesa sempre meno grazie a tutti i tagli che stanno facendo, viene dalla corruzione, dal malaffare, da una gestione affaristica della sanità e della salute, dal sistema di appalti ed esternalizzazioni e finché ci saranno governi, come quello di Renzi e di Rossi, che anziché tutelare gli interessi della collettività difendono gli interessi di banche, assicurazioni, multinazionali della cementificazione, della geotermia, degli inceneritori, delle grandi opere inutili e dannose, i debiti aumenteranno sempre più e la salute collettiva andrà sempre peggiorando.
I ticket quindi non servono a migliorare la sanità pubblica, ma a finanziare la sanità privata e attraverso questa trasferire denaro pubblico nelle tasche dei privati. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Gli ospedali pubblici, sono diventati aziende nelle quali la salute è equiparata alla merce del supermercato, se consideriamo che le prestazioni sanitarie vengono fornite ai cittadini soltanto dopo il pagamento del ticket. Perché non possiamo avere un sistema sanitario pubblico finanziato soltanto sul prelievo fiscale proporzionato al reddito ma dobbiamo avere un sistema sanitario finanziato dalla fiscalità generale, dai ticket, dal contributo di digitalizzazione?
Come Coordinamento Toscano per il diritto alla salute stiamo promuovendo una campagna di informazione e mobilitazione sull’illegittimità dei ticket sanitari mirata alla difesa e alla riaffermazione del diritto alla salute per tutti, basato sul principio di universalità, uguaglianza e solidarietà in applicazione dell’articolo 32 della Costituzione. Abbiamo avviato una petizione popolare come primo passo per costruire insieme una mobilitazione generale, una lotta di tutti coloro che chiedono a gran voce l’eliminazione dei ticket, l’accesso gratuito ai protocolli di prevenzione, agli esami radiologici, di laboratorio, alle visite specialistiche e l’abolizione dell’odioso balzello (fiore all’occhiello della Toscana!) di 10 € per la digitalizzazione delle procedure di diagnostica per immagini. Ci rivolgiamo anche agli operatori sanitari con un appello ad osservare innanzitutto il proprio dovere di operare per la salute e il benessere dell’ individuo e non quello di far quadrare i bilanci o produrre profitti come imposto da Aziende Sanitarie Locali, Regione e Governo Centrale!
Chiamiamo gli utenti e gli operatori sanitari e amministrativi a denunciare questi attentanti al diritto alla salute, come successo alla mamma di Massa, ad organizzarsi e mobilitarsi per affermare che la salute non è un bene disponibile per il profitto!
Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute 17 Dicembre 2014

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