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Poletti go home! No al jobs act!

Il ministro del lavoro Poletti giovedì 18.12 alle 20.30 sarà al polo tecnologico di Navacchio per spiegare il “Jobs Act” ai suoi sodali del PD.

Gli sviluppi dell’indagine su “Mafia Capitale” parlano chiaro sull’intreccio criminale tra larghi settori della politica trasversali agli schieramenti, mafia, fascisti e mondo delle cooperative: già questi sarebbero ottimi motivi per contestare il ministro Poletti, che incarna perfettamente la metamorfosi del suo partito e del sistema cooperativistico di origine laica (che parlare di sinistra oramai è proprio fuorviante).
Ex dirigente della Lega COOP, da tempo multinazionale con interessi in varie parti del mondo, Poletti lavora alacremente per mettere al servizio del nuovo polo imperialista europeo il suo background. E’ infatti il braccio destro di Renzi e principale responsabile del “Jobs Act”, votato dal parlamento come “delega in bianco” all’esecutivo in materia di ristrutturazione del mondo del lavoro: tra i provvedimenti messi in programma vi sono l’abolizione dell’Articolo 18, l’introduzione del “contratto a tutele crescenti” e del “demansionamento”. Più in generale si va a precarizzare ulteriormente il mercato del lavoro, aprendo la strada al lavoro gratuito “volontario” sul modello dell’Expo 2015 di Milano.
Eppure, come evidenziato a più riprese nelle ultime settimane da Angela Merkel, da Junker e da altri rappresentanti dei poteri forti europei, queste misure di massacro sociale sono ancora insufficienti per soddisfare il bisogno della Trojka europea di smantellare, soprattutto nei paesi “Piigs”, i residuali diritti del lavoro, di approfondire l’attacco ai salari diretti, indiretti e differiti, e di esautorare la funzione dei sindacati, andando verso forme di contrattazione sempre più individuali facendo così ripiombare il mondo del lavoro in una condizione ottocentesca. Attraverso queste misure il grande capitale europeo, in crisi di sistema, prova a recuperare margini di profitto, sulla pelle di milioni di lavoratori, giovani, precari. 
Rimanendo dentro le compatibilità dell’Unione Europea possiamo aspettarci solo un ulteriore approfondirsi di queste politiche di vera e propria guerra contro le classi popolari: per questo avanziamo la parola d’ordine della rottura dell’Unione Europea e della costruzione di un’area di paesi euromediterranea che si sganci dai meccanismi del polo imperialista europeo, verso il Socialismo del XXI secolo.

CONTESTIAMO POLETTI A NAVACCHIO!
Ritrovo ORE 19.30 STAZIONE CENTRALE DI PISA

Rete Dei Comunisti Pisa
contropiano.pisa@virgilio.it
www.retedeicomunisti.org

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