L’ipotesi di ulteriore modifica della legge elettorale regionale, così come prospettata dall’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio, rappresenta un serio rischio di ulteriore peggioramento di questo fondamentale strumento democratico.
Le modifiche già apportate con il collegato alla finanziaria regionale, che ha alzato la soglia di sbarramento per il candidato presidente al 10%, hanno non solo già limitato la possibilità di vedere rappresentate le ragioni di tutti i cittadini della Campania, ma hanno anche determinato un quadro tutt’altro che limpido, essendo ancora aperta una dirimente questione interpretativa circa la soglia di sbarramento del 3% per i partiti.
E’ fortemente discutibile, inoltre, il metodo utilizzato. Infatti, prima la riforma della legge è stata infilata nel collegato alla finanziaria e adesso si prevede di alzare le soglie di sbarramento con un emendamento sottobanco, in modo quasi clandestino e a fine consiliatura. Tutto ciò costituisce l’ennesimo colpo al pluralismo e alla rappresentanza democratica che maggioranza e opposizione si apprestano ad assestare in regione Campania.
Non fanno testo le ventilate ragioni della “governabilità” e della necessità di evitare la frammentazione della rappresentanza. La legge in vigore, infatti, risponde già sia all’una che all’altra esigenza. Le motivazioni di questo tentativo vanno piuttosto cercate nella resa dei conti preelettorale interna alle coalizioni e alla volontà di impedire candidature sgradite.
Per queste ragioni, invitiamo tutti i democratici e le forze politiche e sociali della Campania, ad essere presenti al presidio che si terrà fuori la sede del consiglio regionale al centro direzionale di Napoli, mercoledì 4 febbraio in contemporanea con la seduta. Per chiedere con forza agli schieramenti politici presenti in consiglio e ai singoli consiglieri regionali, di non assumersi la responsabilità di portare un ulteriore e grave colpo al pluralismo e alla democrazia nella nostra regione.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa