Sono arrivate negli scorsi giorni una serie di denunce per l’ “assedio” avvenuto lo scorso 20 Novembre alla sede politica del Municipio 14° in Via Battistini.
L’accusa è di “corteo non autorizzato”.
In realtà non ci fu nessun corteo propriamente detto.
L’iniziativa, che seguiva una prima protesta spontanea di inquilini Ater con tanto di barricate, poi una affollatissima assemblea di piazza ed infine un grande corteo per le strade del quartiere avvenuti nelle settimane precedenti contro la svendita delle case popolari Ater, è partita quella mattina da piazza Capecelatro e si è svolta in grandissima parte sui marciapiedi di Via Federico Borromeo con distribuzione di volantini ai passanti ed attacchinaggio di manifesti.
Soltanto una volta giunti in Piazza Mario Salvi i manifestanti avevano percorso sulla carreggiata stradale – peraltro già chiusa da circa un’ora dai vigili urbani al transito delle auto – qualche centinaio di metri di Via S.Igino Papa per poi giungere, dopo la breve discesa, durante la quale, in presenza di un minimo di traffico, si era regolarmente tornati sui marciapiedi, al Municipio di Via Battistini.
Municipio quel giorno incredibilmente presidiato da uno sproporzionato schieramento di celere e carabinieri in assetto anti-sommossa, schieramento che aveva impedito ai manifestanti di accedere, come era intenzione ed era stato largamente preannunciato, nell’”aula-bunker” – mai termine fu più appropriato – del Consiglio Municipale dove era quel giorno in discussione una mozione proprio sulla vicenda della vendita delle case popolari.
Non si capisce bene quindi di quale “corteo non autorizzato” si parli nelle denunce.
Che riguardano le persone più disparate e diverse, da alcuni dei più noti occupanti dell’ex clinica Valle Fiorita di Torrevecchia e della ex sede Inps della stessa Via Battistini ad alcuni inquilini Ater di Primavalle, del tutto estranei questi ultimi a qualsiasi militanza politica ma evidentemente conosciuti lo stesso per nome e cognome dai solerti poliziotti del commissariato Primavalle, fino ad un dirigente nazionale di Rifondazione Comunista, peraltro già vicepresidente dello stesso consiglio municipale nella consiliatura precedente, e ad un vecchio militante dei settanta dal cognome evidentemente troppo ingombrante.
Essendo presenti sul posto, proprio per seguire l’iniziativa, con un nostro redattore, possiamo con cognizione di causa tranquillamente affermare, al di là del fatto generale che non ci sembra si possa proprio parlare di “corteo non autorizzato” per nessuno, che almeno due dei denunciati sono del tutto estranei pure alla brevissima passeggiata sulla carreggiata stradale deserta di Via S.Igino Papa ed ovviamente il nostro redattore è pronto, se necessario, a testimoniarlo.
Una delle persone denunciate ha infatti raggiunto il Municipio passando all’interno dei lotti, lontano dal resto dei manifestanti e proprio insieme al nostro redattore. Ed un altro denunciato è arrivato in Via Battistini da solo e per conto proprio e dopo che già i manifestanti erano da circa un’ora arrivati davanti al municipio.
Ma al di là di questi particolari tecnico/individuali, è proprio l’operazione repressiva in sé ad essere del tutto fuori luogo.
E non crediamo sinceramente in questo caso a chissà quale protervia della Digos centrale, abituata a ben altro, che ha tenuto in quella occasione un atteggiamento del tutto conciliante e nemmeno del Commissariato Primavalle che pure certamente avrà poi avuto il suo ruolo nella successiva identificazione dei manifestanti “non politici”.
Pensiamo invece, e lo diciamo chiaramente e senza tante perifrasi, ad una operazione repressiva fortemente caldeggiata proprio dalla maggioranza di cosiddetto “centrosinistra” che governa il Municipio 14.
Era infatti già evidente dai giorni precedenti un atteggiamento arrogante e stizzoso di alcuni componenti di questa maggioranza e ci era anche capitato di dover spiegare via mail ad un consigliere della “Lista per Marino” il valore del tutto simbolico del termine “assedio”, usato ormai da anni per molte iniziative analoghe a Roma, e che lui traduceva addirittura in “assalto” (?!’).
Ma al di la di questo consigliere, evidentemente del tutto ignaro delle dinamiche e delle terminologie dei movimenti sociali romani, ci era sembrato alquanto strano l’analogo atteggiamento in particolare di consiglieri ed assessori di Sel che pure, come partito,a qualcuno di questi “assedi” simbolici dovrebbero, negli anni scorsi, anche aver partecipato.
Atteggiamento stizzoso ed arrogante poi ampiamente dimostrato nei fatti dall’assessore di Sel Ivan Errani, che peraltro proprio dai lotti della case Ater e dalle lotte sociali di strada personalmente proviene, ma che evidentemente, preso dal “ruolo”, deve aver dimenticato anche questa sua origine e che, sceso per primo in strada ad interloquire coi manifestanti, si è comportato proprio come la peggiore immagine di “casta”, di cui tanto parlano i grillini, possa far immaginare.
Vero che poi il presidente Barletta ed i capogruppo del Pd Colabello e di Sel Modoni, scesi a loro volta in strada, hanno cercato in qualche modo di correggere il tiro, mettendosi il presidente anche a parlare simpaticamente in un correttissimo e fluente spagnolo ad uso di alcuni manifestanti di origine latino-americana.
Ma già nello stesso pomeriggio, con dichiarazioni alla stampa, vedi :
http://montemario.romatoday.it
i due capogruppo tornavano in atteggiamenti del tutto stizzosi ed arroganti, inventandosi anche tesi del tutto sognate da loro circa presunti “secondi fini” della iniziativa, atteggiamenti del tutto in linea con quelli manifestati in strada da Errani.
In soldoni, questa tardiva e gratuita iniziativa repressiva di denunce ci sembra fino in fondo una “vendetta politica” bella e buona da parte di una “casta” che quel giorno si è sentita disturbata nel proprio, pur piccolissimo, ruolo di potere.
Da allora è successo di tutto, prima lo scandalo “Mafia Capitale” dal quale lo stesso centro-sinistra è uscito tuttaltro che bene come immagine e che ha visto anche l’arresto di un precedente assessore di centro-destra del medesimo Municipio 14 e poi il coinvolgimento pesante di un tecnico dello stesso Municipio in una storiaccia di mazzette relative, ma guarda un po’, proprio alle concessioni edilizie.
E dulcis in fundo, la intercettazione telefonica, pubblicata dal Messaggero, di un colloquio tra l’attuale assessore Cecera ed il capo dell’ Ufficio Tecnico del Municipio Adamo, colloquio che sebbene siamo stati tra i primi a dire che non aveva alcuna rilevanza di tipo propriamente giudiziario, crediamo però testimoni comunque di una logica di cattivo costume politico e comunque fortemente anche di uno spudorato “spirito di casta”.
E certo, in questo clima generale tuttaltro che idilliaco e sempre più aggravato dagli effetti sociali nefasti della crisi, crediamo che anche queste pretestuose e gratuite denunce finiranno per pesare politicamente. E molto.
Tanto più che nemmeno l’impresentabile precedente amministrazione di centro-destra era mai arrivata, nelle numerose situazioni simili che si erano verificate, ad atteggiamenti minimamente paragonabili a questi.
Il collettivo redazionale di InformationGuerrilla
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