La stampa locale ci consegna una notizia a dir poco inquietante: i titolari delle farmacie dell’Ulss 10-Veneto Orientale rifiutano di fornire ai cittadini le provette per la raccolta feci finalizzata allo screening del tumore del colon-retto, a causa di un mancato accordo con la dirigenza Ulss10 sulle quote di rimborso degli ausili per stomie.
Tutti sappiamo quanto sia importante l’attività di prevenzione verso le principali neoplasie e fino allo scorso anno, la rete delle farmacie limitava i disagi della popolazione nell’avvicinarsi alla partecipazione allo screening, conferendo in questi locali i campioni da analizzare.
E’ una nostra convinzione di fondo che denaro e profitto non possano essere anteposti all’obiettivo di aumentare efficacemente la percentuale di aderenti agli screening oncologici.
La diatriba tra la potente casta dei farmacisti titolari e il braccio operativo della politica leghista per la sanità, ovvero la Dirigenza Ulss10, hanno di fatto precluso la possibilità a molte persone di avvicinarsi allo screening del colon-retto.
Le sacche di privilegio legate ad interessi economici che stanno alla base dello stallo tra questi due potentati, non fanno altro che creare disagio alla popolazione; dove sta dunque la tanto decantata “efficienza ed efficacia” di cui si vanta la Direzione Generale dell’Ulss 10?
Svariati studi dimostrano che i cittadini che vivono situazioni di disagio e svantaggio sociale tendono ad ammalarsi di più, ad essere meno indipendenti e meno efficienti per la collettività perché fanno arretrare lo sviluppo sociale ed economico, e muoiono prima.
La prevenzione dei fattori di rischio è una delle priorità della Sanità Pubblica e le politiche di prevenzione e di empowerment individuale vanno maggiormente indirizzate a quei gruppi di popolazione socialmente disagiati o più esposti ai rischi per la salute.
La prevenzione ci ha permesso di compiere enormi passi avanti per consolidare il dato sulla “speranza di vita sana” e diminuire le disuguaglianze in salute.
Oltre a denunciare questo vergognoso stallo, vogliamo sollecitare le amministrazioni comunali a contribuire nel consolidare la buona riuscita della campagna di prevenzione degli screening oncologici, magari fornendo strutture anche nelle frazioni, per fa si che la gente possa avvicinarsi a questo importante strumento.
Prevenire non significa solo salvaguardare la salute ma anche garantire sostenibilità al Servizio Sanitario Nazionale e maggior sviluppo economico per il paese.
Marina Alfier
PCd’I- comunisti italiani Veneto orientale
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