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Lamezia: protesta dei migranti nel centro d’accoglienza

Si fa sempre più determinata la lotta dei migranti del centro di accoglienza “Malgrado tutto” di Lamezia.
Dopo aver raggiunto il commissariato di polizia in corteo, venerdì mattina hanno attuato un blocco stradale  su Via Perugini costringendo le forze dell’ordine a deviare il traffico su altre strade.
I migranti provengono per la maggior parte dal Mali e dal Bangladesh, hanno fatto richiesta per ottenere lo status di rifugiati politici ma con esito negativo.
Sono scesi in strada proprio per i ritardi degli esiti dei ricorsi presentati, ma anche per le cattive condizione in cui vivono nel centro.
Uno dei problemi principali è infatti la quasi totale assenza di assistenza legale. Alcuni ragazzi hanno in mano delle cartelle contenenti i propri documenti, ce li mostrano, ci sono i rifiuti delle richieste di protezione internazionale. Spesso la causa è la carenza di motivazione della richiesta stessa. Si capisce subito che una diversa assistenza legale avrebbe potuto portare ad un esito diverso.
Ma non è solo l’assistenza legale ad essere carente.
Il sistema di accoglienza prevede infatti che ai migranti presenti nei centri si insegni l’italiano proprio per favorirne l’inclusione, ma tra tutti i manifestati diventa difficile trovare un solo ragazzo che parli bene la nostra lingua.
Altro punto dolente sono i tempi della permanenza. Un ragazzo ci racconta di essere in attesa di protezione da tre anni, mentre la media della permanenza all’interno del centro non va sotto l’anno e mezzo.
Non hanno mai ricevuto un documento di identità e non godono di assistenza sanitaria.
Ci raccontano anche dei lavori di gestione del verde pubblico effettuati in questi mesi sotto la promessa di 10 euro al giorno, dalle 7 di mattina alle 6 di sera, senza alcuna sicurezza e tutela sanitaria.
Del resto tutti conosciamo l’operato della Malgrado Tutto che per tanti anni ha gesto un CPT, divenuto CIE, considerato da tutti i rapporti delle associazioni per i diritti umani come il peggiore d’Italia e proprio per questo chiuso, teatro di suicidi e atti di autolesionismo, convertito in centro di accoglienza straordinario appena fiutato l’affare economico che l’emergenza Nord Africa consentiva di fare.
Per questo i migranti non sono più intenzionati a rientrare nel centro e hanno deciso di rimanere in presidio fino a martedì, giorno dell’incontro con le autorità alle quali esporranno tutte le ragioni della protesta.
Intanto, nell’indifferenza del mondo associativo e del volontariato, probabilmente troppo impegnato nelle ricorrenze pasquali, la lotta dei migranti prosegue.

Collettivo Autonomo Altra Lamezia – Lamezia Terme (CZ)
Sparrow – Rende (CS)

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