I dirigenti della centrale di Fiumesanto erano pienamente coscienti del disastro ambientale che stavano causando nella nostra terra. Questa è la motivazione con la quale la magistratura ha disposto l’arresto e altre ordinanze cautelari verso diversi manager della E.ON. Fra le altre cose, avrebbero nascosto i continui sversamenti che avvenivano da un serbatoio da cinquantamila litri di carburante che si era staccato dal fondo.
Al di là del procedimento penale, che in ogni caso è tardivo e che non potrà in nessun modo risarcire i danni inquantificabili arrecati all’ambiente, alla salute e al futuro economico del nostro popolo, A Manca pro s’Indipendèntzia denuncia la totale connivenza e subalternità che i partiti e i sindacati italiani hanno mostrato negli anni. La multinazionale tedesca dell’energia a breve lascerà la nostra terra lasciandosi dietro la desolazione di un territorio avvelenato e di una popolazione senza prospettive occupazionali.
Ribadiamo ancora una volta che l’unico sviluppo per la Sardegna potrà nascere da un progetto politico ed economico organico che sia fondato sulle nostre vocazioni produttive e culturali e non sulla volontà di tenere in piedi clientele politiche e sindacali.
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