Non era possibile che Livorno accettasse in silenzio una “visita” del fascioleghista Salvini senza organizzare un comitato d’accoglienza all’altezza. E infatti stamattino il razzista che le tv hanno battezzato come “laltro Matteo” ha ricevuto una robusta razione di uova, slogan e battute salaci. Cui ha risposto da “gran signore” mostrando il dito media e vomitando insulti contro “gli sfigati”. Senza nemmeno chiedersi come fa un “populista” a definire “sfigato” il popolo che vorrebbe conquistare…
Diciamo che la presenza di Salvini è stata possibile solo grazie a una protezione poliziesca degna del G8. Le camionette della polizia presidiavano dalla notte tutto il centro storico, anche se doveva arrivare solo alle 9,30. Di nuovo c’è solo la felpa, con su scritto “Livorno” (ci mancava solo che si fosse sbagliato indossando quella per la visita a Pisa…).
“Levala, Livorno è antifascista”, è il grido minimo che si potesse attendere. Quando il fascioleghista alza il dito medio e vomita insulti contro “gli sfigati” partono uova e pomodori, che purtroppo non raggiungono il bersaglio, vista la distanza garantita dalla polizia.
E ci sarebbe da interrogarsi sul perché un tizio estraneo alla città debba essere scortato dalle “forze dell’ordine” – con relativi costi e spese – solo per poter insultare i residenti che non lo vogliono neanche vedere.
Il leader della Lega avrebbe poi voluto andare al mercato di piazza Cavallotti, in pieno centro, ma a quel punto anche la polizia ha fatto capire che non era proprio il caso. Provocare un po’ va bene, ma pretendere troppo sarebbe stato eccesivo.
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