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Roma. Sgomberato insediamento immigrati a Tiburtino

 

Questa mattina in via delle Messi d’Oro a Ponte Mammolo è stato sgomberato un insediamento di migranti (molti sono eritrei), per la maggior parte richiedenti asilo e rifugiati. Il campo esiste da oltre dieci anni. Nessuna possibilità di mediazione o di dialogo, solo manganelli e ruspe a distruggere le case di chi qua vive da anni, anche se in condizioni durissime. Secondo l’Ansa una vigilessa è rimasta ferita e un nord africano è stato fermato perchè ha opposto resistenza. La vigilessa del IV gruppo Tiburtino ha riportato un taglio profondo ad una gamba a causa di un coccio di bottiglia ed è stata portata all’ospedale Pertini per i punti di sutura. Ma intanto la “legalità” è stata restaurata. Il campo era divenuto noto per l’imprevista visita di Papa Bergoglio in febbraio. Gli immigrati adesso si sono accampati davanti al loro centro demolito dalle ruspe, anche perchè molti non saprebbero dove andare.

Su quanto avvenuto pubblichiamo un comunicato del Nodo Territoriale Tiburtina

Questa mattina si è consumato l’ennesimo sgombero infame targato Giunta 
Marino e Partito Democratico, parte organica di quella lotta ai poveri a 
cui ogni giorno siamo costretti ad assistere attraverso sfratti, attacco 
agli spazi sociali e militarizzazione dei territori. In questo caso si è 
trattato della baraccopoli di Ponte Mammolo, che da più di dieci anni 
ospita centinaia di migranti (di cui la maggior parte rifugiati) 
abbandonati dalle istituzioni e privati dei diritti basilari. Senza 
preavviso (se non un breve passaggio cosmetico della Danese), il Comune 
si è presentato con ruspe e blindati e ha iniziato a demolire 
l’insediamento, buttando gli averi degli abitanti in mezzo alla strada, 
quando non seppellendo i loro documenti ed effetti personali sotto le 
macerie. Durante il tentativo di resistenza a questo sgombero infame, ci 
sono state delle cariche da parte della celere, e un abitante è stato 
arrestato. Come se ciò non bastasse, è stato chiaro fin da subito che né 
il Comune né il Municipio avevano predisposto un piano per il 
trasferimento dei migranti, riallocati alla bell’e meglio in centri di 
accoglienza già dichiarati in precedenza non idonei o stracolmi. Mentre 
alcune decine di persone sono stati trasferiti al centro Baobab a San 
Lorenzo, centinaia di persone sono rimaste all’addiaccio sotto il sole, 
senza nemmeno essere informate di dove sarebbero state trasferite.
Si tratta quindi dell’ennesimo atto di prevaricazione sulla pelle dei e 
delle migranti per andare ad ingrassare le tasche di cooperative e altri 
enti interessati a gestire l’emergenza migranti e quella abitativa, gli 
stessi che brindavano agli sbarchi nel Mediterraneo o emanazione di 
quella Mafia Capitale che andava a fare le cene eleganti con i quadri 
del Partito Democratico. Inoltre, questo sgombero rischia di produrre 
una vera e propria bomba ecologica per il quartiere Tiburtino. 
Nonostante i silenzi assordanti e le bugie delle istituzioni accorse sul 
campo, operatori attivi nell’insediamento hanno confermato la presenza 
di amianto nelle case, sostanza mortale, che stamattina è stata trattata 
dalle ruspe senza le minime precauzioni di sicurezza per lo smaltimento, 
e senza alcun avviso alla popolazione.
Per tutti questi motivi, invitiamo tutti gli/le sgomberati/e di Ponte 
Mammolo, i solidali e gli abitanti del quartiere a partecipare 
all’assemblea cittadina per oggi convocata nel parcheggio della 
metropolitana (di fronte all’insediamento sgomberato) alle ore 18.30 per 
riportare i fatti e decidere come supportare e portare avanti la lotta 
dei migranti cacciati da quel territorio.

Le foto che seguono sono di Patrizia Cortellessa.

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