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Milano. Studenti contestano ministra Giannini, la polizia li manganella

Giovedì 28 Maggio il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini era stata invitata al convegno organizzato da ”Almalaurea” chiamato ”I laureati tra (IM)mobilità sociale e mobilità territoriale”, per questo motivo noi studenti e studentesse della Bicocca ci siamo organizzati per contestare il Ministro Giannini in quanto promotore di un modello di istruzione nel quale le nuove generazioni vengono, già dalla scuola, addomesticate a un esistenza precaria, i privati hanno libero accesso per speculare all’interno dei luoghi del sapere e scuole e università diventano sempre più simili a aziende.

E così assieme a una sessantina di studenti e studentesse determinati a voler manifestare un dissenso più che legittimo nei confronti delle politiche perseguite dal Ministro Giannini abbiamo organizzato la mobilitazione di oggi con lo scopo di ritagliarci una spazio durante il convegno per ribadire quello che è il nostro concetto di scuola e università pubblica in netta contrapposizione con quella promossa dalle due riforme ”La Buona Scuola” e ”La Buona Università”. Il risultato è stato che fin da questa mattina l’Università degli Studi di Milano Bicocca è stata completamente militarizzata, la Digos pattugliava i corridoi del piano terra mentre la Polizia in tenuta antisommossa era appostata con due mezzi blindati all’ingresso dell’edificio U6. Il ministro Stefania Giannini non si è presentato per paura di commettere l’ennesima figuraccia che le avrebbe solamente tolto ulteriore legittimità politica, infatti, come Matteo Salvini, ogni posto in cui si presenta trova solamente contestazioni ad accoglierla.

Alle 16 di oggi ci siamo quindi radunati di fronte all’edificio U6 per provare a portare il nostro punto di vista in questo convegno, non appena abbiamo provato ad entrare nella NOSTRA università uno schieramento di Celere ha chiuso l’ingresso impedendoci di proseguire e così coloro che fino a qualche mese fa gridavano in nome della libertà d’espressione ”Je suis Charlie” oggi non hanno voluto permettere ai protagonisti di queste due riforme di esprimere il proprio punto di vista a riguardo. Dopo essere stati manganellati dalle Forze dell’Ordine all’ingresso abbiamo provato a fare un giro attorno all’edificio U6 per accedere dagli altri ingressi. Dopo aver constatato che le uscite di emergenza e gli ingressi dell’edificio U6 erano stati blindati abbiamo provato a confrontarci con l’idiozia strategica di celere e Digos, così siamo entrati in massa nell’edificio U7 e tramite il corridoio che connette al secondo piano l’edificio U7 al blindatissimo edificio U6 siamo riusciti ad entrare dall’interno sbeffeggiando la celere che continuava a pattugliare gli ingressi.

La risposta è stata immediata, per la prima volta dalla fondazione dell’università degli studi di Milano Bicocca la Polizia in tenuta antisommossa, senza il permesso del Rettore, ha incominciato a muoversi all’interno dell’università schierandosi questa volta nel corridoio interno che permette di arrivare in Aula Magna. In seguito siamo riusciti ad accedere all’Aula Magna e a interrompere il convegno portando il nostro punto di vista e denunciando le violenze commesse dalle Forze dell’Ordine in università e il fatto che proprio a noi studenti ci venisse impedito di accedere in un luogo di sapere pubblico aperto a tutti e a tutte.

TROVIAMO INACCETTABILE CHE POSSA ESSERE CONSENTITO ALLE FORZE DELL’ORDINE DI PICCHIARE STUDENTI CHE PROVANO AD ENTRARE NELLA PROPRIA UNIVERSITà , TROVIAMO VERGOGNOSO IL FATTO CHE IL RETTORE NON ABBIA PRESO ALCUNA POSIZIONE A RIGUARDO E OGGI COME SEMPRE CONTINUEREMO A RIBADIRE IL FATTO CHE NON STAREMO IN SILEZIO DI FRONTE ALLA PRIVAZIONE DEI NOSTRI DIRITTI E ALLO SGRETOLAMENTO DELLA SCUOLA E DELL’UNIVERSITà PUBBLICA! AI NOSTRI POSTI CI TROVERETE!

Collettivo Universitario Bicocca

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