Nella mattinata di oggi, 4 dicembre, una famiglia è stata sfrattata dalla propria casa in viale alessandrino, nel V Municipio.
Alle ore 7:45 un dispiegamento di due blindati e agenti in borghese ha “accompagnato” l’ufficiale giudiziario e il fabbro per eseguire lo sfratto alla solita maniera in cui le istituzioni dello Stato affrontano il problema dell’emergenza abitativa: come mero problema di ordine pubblico.
Subito dopo un folto gruppo di persone sotto sfratto e solidali ha accompagnato la famiglia negli uffici del Municipio per spingere le istituzioni a trovare urgentemente una soluzione ed evitare che questa famiglia dorma per strada.
Nel momento in cui scriviamo la digos si aggira per gli uffici e all’entrata del municipio sono presenti i reparti celere, mentre le risposte che ci vengono date risultano inaccettabili e insufficienti: è stata proposta solo la separazione del nucleo e l’assegnazione di una casa famiglia unicamente per la madre e la figlia di due anni.
Continuiamo a ribadire quanto sia insopportabile un’emergenza abitativa che aggredisce sempre più persone, come conseguenza della crisi economica, della perdita del lavoro, della messa a profitto dei quartieri popolari.
A pochi giorni dall’inizio del Giubileo “dei poveri e della misericordia” le istituzioni di Roma e dello Stato continuano a dimostrare la propria inutilità nel dare delle risposte ai problemi materiali delle persone, mentre vengono incaricate Prefettura e Questura di garantire l’interesse e profitto di pochi.
Usciremo dal Municipio solo in presenza di una soluzione accettabile per la famiglia.
Continueremo a mobilitarci e lottare per imporre dal basso un blocco degli sfratti, ancora una volta consapevoli che isolati è impossibile resistere e solo insieme possiamo organizzarci per bloccarli.
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