E’ morto improvvisamente questa mattina Mauro Cristaldi, biologo, docente dell’università La Sapienza ma soprattutto scienziato e marxista impegnato contro le guerre e la devastazione ambientale. La collaborazione con Mauro è datata ormai da anni in molti campi, da quello della scienza come terreno di lotta politica alla controinformazione sulle guerre alle numerose pubblicazioni sulla contraddizione ambientale come parte integrante della contraddizione tra capitale e lavoro.
Tra i suoi lavori, condotti spesso insieme ad altri scienziati, ricordiamo “Guerra infinita, guerra ecologica. I danni delle nuove guerre” e “Il Male invisibile sempre più visibile”. Da tempo seguiva e documentava i danni alle persone e all’ambiente nei poligoni militari della Sardegna.
Mauro Cristaldi ha animato insieme a molti altri l’attività e le pubblicazioni degli Scienziati contro la Guerra. Da tempo collaborava con la Rete dei Comunisti prima nel Laboratorio di Critica Sociale e poi curando una serie di scritti comuni sulla questione ambientale e di classe insieme a Mimmetto Vasapollo.
La morte di Mauro è giunta improvvisamente mentre era in vacanza, cogliendo tutti di noi di sorpresa. Il luogo e la data dei funerali verrà comunicata ai compagni e ai lettori quanto prima.
Un saluto a Mauro e ai suoi familiari con la certezza che per lui, che tanto l’aveva amata e difesa, la terra sarà sicuramente lieve e accogliente.
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Francesco Santoianni
Ebbi il piacere di conoscerlo di persona come accademico in quanto era una autorità mondiale sui roditori (mi era capitato di leggere un suo libro sulle infestazioni di ratti nelle isole Lipari e ero rimasto affascinato dalla sua capacità di leggere attraverso i cromosomi di questi animali le loro migrazioni nel Mediterraneo, e quindi le emigrazioni dell’Uomo di cui erano fedeli “sodali”). Poi persi i contatti. Lo ritrovai, con gioia, in una delegazione di un “Ponte per” (che a quei tempi non era quello che è oggi) che si recava in Iugoslavia immediatamente dopo la guerra. E dalla contaminazione radioattiva dei roditori (che sono onnivori) riuscì a risalire alla contaminazione dell’ambiente in modo molto più preciso dei contatori Geiger che pure ci eravamo portati dietro. Poi lo intravidi casualmente in un corteo a Roma: gli ricordai di un bellissimo libro (sui topi) che mi aveva regalato anni prima:” L'Accalappiatopi” di Marina Cvetaeva e che da stasera voglio rileggere (credo per la quarta volta) ricordando con affetto questo splendido Compagno e grande scienziato.
Addio Claudio
Giovanna
Sono una sua allieva, era e rimane il mio mentore e la mia enorme fonte di ispirazione. Un uomo eccezionale, amava condividere il suo sapere, amava insegnare. Sempre disponibile e sempre pronto a fare battutine. Lascia un vuoto incolmabile, una persona unica che mi ha dato tanto senza neanche accorgersene.
Arrivederci prof, farò tesoro dei tuoi insegnamenti e, nel mio piccolo, proverò a renderti onore. Mancherai a tutti noi
Luca
Non sono stato suo allievo, anche se lo conobbi ancora ricercatore ad Anatomia Comaparata a Roma. Ma quello che mi colpì da subito fu l'impegno civile, sociale e l'elevato senso civico che da sempre lo hanno contraddistinto. Era si valentissimo scienziato; ma ha sempre vissuto questo aspetto come un vero servizio verso gli altri, verso i quali era profondamente disponibile: studenti, amici, colleghi o semplici conoscenti. Con l'innata capacità di affronatre con un sorriso i confronti più accesi. Caro Mauro mi mancherannao quelle belle chiacchierate di scienza e ancor di più quelle di politica.
Fraterni saluti compagno Prof.
Valerio Sbordoni
Lo conoscevo da anni come collega, quando ero alla Sapienza, ma è solo negli ultimi anni che ho avuto occasione di frequentare Mauro un pò più spesso sia come partner in un progetto di ricerca PRIN sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, sia perchè da lui coinvolto in seminari a corredo delle sue lezioni. Ho sempre accolto con piacere i suoi inviti perchè l'ho sempre stimato come una persona di grandissima coerenza, in grado di coniugare con passione e competenza i suoi interessi scientifici e la didattica, a lui particolarmente cara, con un altrettanto appassionato impegno sociale e politico.
Ciao Mauro, e un commosso abbraccio alla famiglia.
Valerio Sbordoni
Marco Rizzoni
Ho conosciuto "Maurone" (così lo chiamavamo) nei primi anni '70, quando, da bravi m-l, discettavamo se il vero comunismo fosse quello di Mao o di Enver Hoxa; poi una breve, intensa stagione di collaborazione scientifica, in cui studiammo una fascia ibrida tra i topi romani (40 cromosomi) e i topi reatini (22 cromosomi) e da cui scaturì una delle più belle pubblicazioni scientifiche della mia carriera. Il movimento del '77 ci ha trascinati nella sua grande vitalità ma anche nella terribile spirale violenza-repressione; pur da posizioni diverse (io sempre m-l, lui aperto ai movimenti) stavamo dalla stessa parte, quella della difesa strenua degli spazi democratici; ricordo in particolare quando, con la dissacrante ironia degli indiani metropolitani, intonava in onore di Giorgio Tecce il ritornello "La ricerca è un'altra cosa, c'è chi si diverte e c'è chi si riposa". Agli inizi degli anni '80 mi sono trasferito a Tor Vergata e i rapporti si sono allentati: ci siamo incontrati di nuovo a un congresso della SITE alla fine degli anni '90 dove ho "scoperto" il suo impegno scientifico/politico in difesa dell'ambiente e della pace, sempre con un grande rigore metodologico; una singolare convergenza: entrambi ci occupavamo di mutagenesi ambientale. Lo ho rivisto in occasione del congresso dell'AGI del 2012, alla Sapienza, un anno dopo la mia andata in pensione anticipata per il mio rifiuto della legge Gelmini, il mio congedo dalla comunità scientifica cui sono appartenuto; anche in quell'occasione l'ho incontrato con piacere, con affetto e ho apprezzato il suo spirito sempre critico, sempre vivo. Un testimone di vicende personali e storiche vissute a fianco che se ne va; sento che è il congedo da un pezzo della mia vita: Maurone mi mancherà.
Un abbraccio fortissimo a Francesca e a Chiara.
maurizio quattrocchi
Lo chiamavo Carlo Marx per sottolineare il suo reale posizionamento politico.
Lo conoscevo da tantissimi anni.
Sono sconvolto e mi viena da piangere specie dopop aver letto gli altri pensieri su di Lui.
Abbraccio Francesca, Chiara e Roberto
maurizio
fABRIZIO fABBRI
Ho partecipato con lui al viaggio organizzato dalla campagna un ponte per Belgrado subito dopo la fine dei bombardamenti in Serbia per documentare con Fulvio Grimaldi ed altri compagni i danni ambientali a lungo termine dei bombardamenti intelligenti di cui tanto si sentì parlare in quel conflitto. Ci sentimmo ancora successivamentre per la critica alla relazione finale del Prof. Mandelli sull'impatto degli ordigni contenenti U238 usati in Kossovo che assolveva con bassi trucchetti di statistica il Ministero della Difesa che aveva commissionato lo studio. Una persona colta e preparata ma soprattutto generosa, umile ed impegnata a fare da contraltare scientifico dei dogma che ci riserva spesso la scienza irregimentata. Una triste perdita per tutti noi.
Paolo M.
grazie Mauro! per la tua militanza sincera e coerente nella Scienza, nel Solidale e nella politica. bravo! ci hai insegnato molto, anche a livello di vita visuta,e complimenti per avere educato alla solidarieta' i due figli di primo e secondo letto, sconfiggendo la loro deprecabile non naturale, ma sarebbe meglio dire, biblica e coranica tendenza a interagire negativamente come i figli di Giacobbe capeggiati dal maggiore contro Giuseppe, dotato di doni profetici capacita' di interpretare i sogni. Tu non credevi a queste storie. Invece hai creduto alla naturale e spontanea tendenza associativa dei giovani, visibile in ogni branco. Avevi ragione tu, al diavolo Geova e i suoi insegnamenti sbagliati. Bene, e bene hai fatto, anzi avete, tu e le due mamme e il risultato educativo lo dimostra.Possano oraquelli che hai lasciato sviluppare in amicizia le proprie qualita', dimostrarsi degni di te e seguendo il tuo insgnamento, ottenere il massimo successo nella vita e nell'arte, cosi chiamando per tutti le rispettive carriere e professioni. Un forte abbraccio a Francesca, Bruno e Chiara. Non abbiate esitazioni a utilizzarmi come amico di famiglia, cugino e zio.
Enzo Marchetti
Ci siamo visti un'ultima volta a un convegno di Dipartimento svoltosi a Ponzano Romano pochi anni or sono.
"Fare la ricerca è una bellacosa: c'è chi si diverte, c'è chi si riposa.
Ciao Mauro
S
Ho avuto il piacere di conoscerlo grazie al mio ragazzo, suo studente. Mi dispiace molto, condoglianze.
Un tuo ammiratore
"FINCHE' AVREMO VITA TI ONOREREMO E CONTINUEREMO SEGUENDO IL TUO CAMMINO".
Lilly
Ciao Mauro tu e Aldo ci avete preceduto nel cammino della vita sarete sempre nei nostri cuori ,un grande abbraccio a Chiara e Francesca Lilly
Patrizia Manni
Sono stata sua allieva a La Sapienza. Quella cattedra di Anatomia Comparata. Quella Cattedra, con a capo Gianfranco Gibertini, ha rappresentato per noi tutti, un esempio di valenza: tutti i Professori erano preparatissimi e Mauro spiccava per intuizioni e trovate. Partecipai alla Ricerca sui topi dal giorno dopo del disastro di Cernobil. Si andava sul Tevere, all’Isola Tiberina e poi si tornava in laboratorio. Un’esperienza appassionante per noi giovani, rispettati da lui, trattati da futuri biologi. Stamattina ho scoperto che è morto nel 2016 e lo sto piangendo come si piange un gran Maestro di Vita, una Guida coerente, lungimirante e buona, di una bontà infinita. Ciao Mauro!