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Aeroporto Fiumicino. A quasi due anni dal rogo ancora incertezza sulla salubrità dell’aria

Aeroporto Fiumicino. A quasi due anni dal rogo emerge ancora incertezza sulla salubrità dell’aria

USB avvia ricerca per valutazione inquinamento ambientale con Università Tor Vergata

L'incendio del 7 maggio 2015 nell’aeroporto di Fiumicino in cui risultano essersi intossicati oltre 700 lavoratori ha lasciato, a distanza di quasi due anni, un’incertezza sulla condizione di salubrità del luogo di lavoro.
Le analisi dell'aria sono continuate fino a qualche mese fa ma non è stato dato nessun riscontro né dagli organi pubblici deputati all'esame, né dalla società Aeroporti di Roma.

“Questo clima di preoccupazione e di sintomi ricorrenti che continuano ad avere molti lavoratori (asma, riniti, ecc..) ci hanno indotto a ricercare un modo per stabilire se nel nostro organismo ci sono segni di inquinamento da ambiente di lavoro” dichiara Susi Ciolella USB Lavoro Privato

Prosegue la sindacalista “Abbiamo contattato il dipartimento di biochimica dell'Università di Tor Vergata dove il Prof. Ricci ha svolto importanti ricerche in merito all'inquinamento dei luoghi di lavoro, pubblicando gli esiti delle sue ricerche. Così abbiamo avviato un primo esame di un gruppo ristretto di lavoratori aeroportuali che si sono sottoposti ad un semplice esame ematico analizzato all'università di Tor Vergata.
I risultati ottenuti indicano che lavoratori impiegati in alcune aree hanno valori dell'enzima testato per l'inquinamento alti mentre altri lavoratori impiegati in altre aree no”

“Questi dati ci hanno indotto a richiedere al dipartimento di biochimica dell'Università di Tor Vergata la possibilità di effettuare uno studio allargato ai lavoratori impiegati nei vari terminal per comprendere, dai risultati, quale condizione di inquinamento ambientale c'è all'interno dell'aeroporto, che a lungo andare, potrebbe provocare danni alla salute dei lavoratori” spiega ciolella

Conclude la sindacalista USB "In tutta questa vicenda le maggiori responsabilità sono di Enac e del Governo che a vantaggio dell'immagine che volevano dare di efficenza dell'aeroporto e dell'Italia, si sono sbrigati a dire che andava tutto bene senza valutare cosa ci fosse nell'aria. Si anteposto il profitto e l immagine alla salute dei lavoratori. E come USB aveva denunciato per quei lavoratori che sono ammalati oltre al danno alla salute sia aggiunge anche la perdita del posto di lavoro.
Noi non ci fermiamo perché chi ha sbagliato, deve pagare per i danni subiti dai lavoratori. Riprendiamoci tutto a partire dalla salute”.

 

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